di Raffaele Vitali
FERMO – Prima un incontro davanti al mare, poi la discussione che prosegue in azienda. Per la viceministra all’Economia Laura Castelli due ore tra i calzaturieri, pochi a dire il vero, per parlare dei problemi che attanagliano un settore, oggi schiacciato dalle sanzioni alla Russia. Tra le richieste quella di rafforzare il rublo, cercando di fermare la svalutazione. Ad accoglierla, nell’azienda di Giovanni Fabiani, c'erano l'ex presidente dei calzaturieri Enrico Ciccola, la prefetta Vincenza Filippi, il questore Rosa Romano e i vertici provinciali dei carabinieri.
Ministra Castelli, quali misure per ridurre l’impatto della guerra?
“Negli ultimi giorni abbiamo agito sul caro energia. Da un lato vogliamo garantire le forniture, preservando le prossime stagioni della moda. E poi lavoriamo su una riorganizzazione della logistica. Le aziende chiedono non solo soldi, ma organizzazione di relazioni con altri paesi, abbattendo il peso della burocrazia”.
La guerra e l’aumento dei costi dell’energia fermerà il Pnrr?
“È chiaro che avranno un peso. L’obiettivo è quello di un coordinamento europeo per mettere dei tetti ai costi e garantire una riorganizzazione che non blocchi gli sviluppi”.
Ordine del giorno dell’onorevole Albano approvato con una serie di richieste per i calzaturieri: ristori, cassa integrazione taglio dell’Iva. Cosa ne pensa?
“Credo che il ‘fondo perduto’ basti fino a un certo punto. Il ristoro in questo momento è limitato e andrebbe riproposto continuamente. E invece il settore ci chiede misure più strutturali. Garantire il day to day, vedi l’occupazione con l’aumento delle ore di cassa integrazione, ma soprattutto garanzie per gli ordini già ricevuti e strategie per il futuro. Da qui l’attenzione ad altri mercati per superare i confini in vista delle prossime stagioni”.
Nuovi mercati, come?
“Sono tante le proposte del settore. Ci chiedono di organizzare nuove campagne internazionali insieme con la politica. Dobbiamo aiutarli ad aprire un mercato, superando gli atti burocratici”.
Taglio dell’Iva sulle calzature, fattibile?
“Possiamo parlare di tutto. Ma le soluzioni devono essere strutturali. Fare solo quelle che servono oggi non è un vero aiuto. Questo settore viene da un periodo Covid che ha compromesso le finanze. Poi ci sono gli interventi spot, come quello su benzina e iva sul gas, ma sono momentanei. Mentre invece i calzaturieri ci chiedono progetti, visto che mi dicono che si sono organizzati per superare la pandemia”.
Sanzioni inevitabili?
“Abbiamo dovuto usarle per affamare l’economia di un Paese che un giorno ha dichiarato una guerra che nessuno si aspettava. Speriamo che termini presto e che si trovino soluzioni che evitino alle imprese di bloccare le produzioni. Ragioniamo sui fondi di garanzia, ma non è l’unico strumento”.
Ministra Castelli, la Zes è la ricetta peer riprendersi? Il territorio la aspetta.
“Credo che a questo momento si debba rispondere con altri strumenti. Poi ogni sistema di decontribuzioni va bene. Ma non deve diventare un modo per drogare la concorrenza, il prezzo e il mercato. Un discorso ostico, ma è la verità. Lo abbiamo vissuto. Serve per un momento, non risolve i problemi di un mercato fatto di concorrenza globale. La storia di questi strumenti lo insegna”.
@raffaelevitali