di Raffaele Vitali
FERMO – Due fratelli, otto comuni, un ente finanziatore: lungo la Valdaso il pubblico incontra il privato e prova a far cambiare marcia all’economia. Questo spicchio di Fermano, di nuovo, si compatta in una rete commerciale che ha l’ambizione di diventare anche un player turistico. Si chiama Marke, con la k che graficamente è un picchio, simbolo della regione, il nuovo marchio che vuole ‘vendere’ il territorio.
L’idea, all’interno del Pil (piano di sviluppo locale) ‘Ecotour Valdaso’, che ha tante sfaccettature, è dei fratelli Marco e Matteo Sgattoni. Ingegnere il primo, con base a Roma, esperto di logistica nel settore calzaturiero il secondo, ma entrambi partiti da Altidona 38 e 35 anni fa. Con loro, oltre al Gal, otto amministrazioni. Altidona, M.V.Combatte, Monterubbiano, Campofilone, Petritoli, Moresco e Ortezzano.
“Primo step, un e-commerce emozionale che vada oltre la semplice vendita. Se entrate dentro il sito di markeshop non troverete un semplice elenco di prodotti, ma respirerete e vedrete ogni angolo dei borghi coinvolti” spiega Marco Sgattoni. Sul tavolo, vicino a loro, una serie di prodotti nati a pochi chilometri di distanza da Campofilone. “Abbiamo creato un network con i migliori artigiani che producono birra, pasta, scarpe, borse, formaggi, salumi, vino. E poi ceramiche e tanto altro. Linee esclusive per ‘Marke’ che viaggeranno in ogni angolo d’Italia” proseguono i fratelli.
Mood&Food è il sottotitolo del progetto, proprio perché si uniscono arte, paesaggio e il tangibile dato dalle chicche della Valdaso. “Ma non è solo e-commerce, perché Marke vuole diventare anche un riferimento per l’incoming". Un primo esempio arriva dalla tre giorni dedicata allo yoga all’interno della ‘Residenza degli Ulivi’ che ha coinvolto venti romani. “Abbiamo organizzato, nei momenti liberi, una serie di visite guidate tra cui quella nel centro storico di Campofilone”. In questo il progetto corre parallelo al modello Turismarche di Andrea Marsili, da anni riferimento sul territorio.
Questa è promozione e, ricorda Michela Borri che guida il Gal, “un percorso che crea posti di lavoro. il primo progetto, a Montegiorgio, ha portato all’apertura di sei attività, con questo siamo ugualmente ottimisti perché a parte il marchio siamo certi che nuove attività si svilupperanno insieme con la promozione commerciale”.
Il Gal è una certezza per i comuni collinari, con i fondi che vengono spesi con grande capacità: “E questo non significa semplicemente usarli, ma rendicontarli e dimostrare che hanno raggiunto l’obiettivo prefissato”. Nel caso del Pil Ecotour Valdaso il Gal ha investito un milione di euro, poi ci sono le ingenti risorse messe dai privati, come nel caso dei fratelli Sgattoni.
Regista silenziosa è Antonella Nonnis, che ha il ruolo di facilitatrice del Pil. Ma mai come nel caso dei fratelli Sgattoni ha avuto un compito facile. perché hanno idee chiare e business plan ben definito. “Uno dei punti su cui c’è più da lavorare – concludono gli Sgattoni – è quello della ricettività. Per portare turisti servono posti letto. Per questo abbiamo stretto un accordo con l’associazione B&B del Fermano. ma la nostra è una rete sempre aperta, come per i produttori. Certo, li selezioniamo con cautela, ma più se ne avvicinano e più il brand Marke farà della Valdaso un riferimento esclusivo”.
In diversi lo stanno capendo, basta dire che anche De Carlonis ha fortino una linea esclusiva e così un birrificio di Petritoli che ha prodotto Valdasé, una birra che solo bevendola farà vedere tutto il territorio in un sorso. “Se tutto andrà come immaginiamo riusciremo a destagionalizzare il turismo, ad aumentare l‘economia del territorio e quindi imprese” concludono Marco e Matteo davanti a sindaci e imprenditori della Valdaso coinvolti e pronti a crescere ancora.