LAPEDONA – Stefania Mattetti, vicesindaca di Lapedona e probabile candidata alle regionali per la Lega, accende il faro sull’agricoltura. Un tema carine per la sua zona, la Valle dell’Aso.
“La nostra vallata, malgrado sia stata per decenni un corposo bacino di voti per la sinistra, è stata costantemente dimenticata. Negli ultimi anni i cambiamenti climatici hanno prodotto eventi atmosferici di particolare intensità e grandinate feroci. Una Regione attenta avrebbe dovuto occuparsene, valorizzare la forte vocazione ortofrutticola di quest’area. Basta guardare ad esempi virtuosi di regioni come Veneto ed Emilia Romagna, dove troviamo misure di finanziamento per investimenti volti a realizzare le coperture per frutteti, vigneti, uliveti con rete antipioggia, antigrandine e anti cimice”.
Solo poche settimane fa la forte grandinata che aveva portato anche il commissario Lucentini a prendere posizione: “Perché in Regione non sbloccano intanto i fondi residui del PSR e PAC 2015/2020. Solo così gli agricoltori potrebbero ripartire potendo contare sullo sgravio del 50% dei contributi diretti, i prestiti a tasso agevolato di cui parte a fondo perduto, i contributi in conto capitale per danni alle infrastrutture”.
Le polizze a copertura dei rischi, finanziante al 70% dall’Unione Europea, oltre ad essere comunque costose per il rimanente 30% , garantiscono in parte la mancanza del reddito per la produzione in corso, ma non prevedono alcun ristoro per la distruzione degli impianti, né il risarcimento del reddito, almeno per i 3 anni a seguire.
“Se poi valutiamo la perdita economica per le aziende che fanno trasformazione (succhi di frutta, confetture, sciroppate ecc.) il danno è enorme. Quando una pianta è stata quasi abbattuta, come avvenuto poche settimane fa, riportarla in produzione comporta spese, tempo e manodopera che sono tutte sulle spalle dell’azienda agricola” prosegue la Mattetti.
La vicesindaca punta poi il dito sula gestione del Psr, il Piano di sviluppo rurale: “La Regione Marche ha realizzato in parte l’impianto idrico a pressione, ma si è fermato a Moresco. È grave non aver completato l’opera fino a Pedaso. Oggi l’agricoltura, per essere competitiva, deve avere servizi efficienti ed efficaci.
Il completamento della rete idrica a pressione garantirebbe il risparmio di gasolio per le aziende, che non devono tenere accesi motori di pompaggio acqua, minor inquinamento e minor spesa per utilizzo delle acque del consorzio di bonifica. Dal governo regionale serve un input per dotare le aziende di servizi di qualità che abbattano i costi di produzione e le altre criticità” conclude, aggiungendo un messaggio politico: “Questa terra vanta un folto tessuto di piccole e medie aziende agricole ed agroalimentari, produttrici di tante eccellenze. Un’area dove per lungo tempo l’elettorato ha dato fiducia agli esponenti del centrosinistra e che appena un anno fa, alle elezioni europee, ha scelto invece la Lega con il 43,5% dei consensi. Un segno chiaro del fallimento delle politiche di sinistra, sia a livello statale che regionale”.