*Sono bravi, subdoli, perfidi. Non sono più semplici truffatori, sono artisti del male. Sanno dove, come e quando colpire. Studiano tutto, pianificano ogni dettaglio e poi agiscono. Senza violenza fisica, ma spesso quella psicologica e affettiva è anche più pesante da superare.
Chiamano a casa, sanno con chi parlano, fanno domande mirate, chiedono chiarimenti e sempre partono da un fatto spiacevole. All’inizio era il figlio che ha avuto l’incidente, il parente più caro che è stato fermato per un controllo. Oggi parlano di auto rubate, di uso della targa su un veicolo bloccato a un controllo. E lo fanno spacciandosi per finanzieri o carabinieri, chi in ognuno di noi rappresentano la sicurezza.
Ti spingono a uscire di casa, fanno leva sulla paura e l’amore per il parente o sul senso di legalità che nell’anziano è ancora alto. Bisogna fare attenzione, nel Fermano come in ogni angolo d’Italia, bisogna aiutare il vicino di casa, bisogna essere pronti ad agire. Ma soprattutto bisogna sempre ricordare una cosa: le forze dell’ordine non chiamano a casa, non chiedono soldi, non cercano scorciatoie per risolvere un problema.
Nel dubbio, sempre verificare, magari chiamare un parente e farsi consigliare, trovare supporto in un vicino con cui però ormai nessuno parla quasi più, oppure telefonare al 113, tre numeri che non si possono truccare e da cui si avrà sempre la risposta sicura.
I casi crescono, a essere colpiti sono quasi sempre over 60-70 di ogni estrazione e cultura. Se non ci credete, pensate sempre alla maxi truffa a Moratti, Della Valle company. Nessuno è immune, ma tutti possiamo diventarlo facendo squadra e segnalando in tempo.
Il rischio altrimenti è che non solo si venga truffati, ma si perda sempre più la fiducia nell’altro e questo non possiamo proprio permettercelo.
*direttore www.laprovinciadifermo.com