PORTO SAN GIORGIO – Scelta più giusta è difficile da immaginare. E le tante persone presenti alla cerimonia di intitolazione sono a dimostrare l’amore che Porto San Giorgio aveva e ha per don Enrico Perfetti.
Il sagrato della Sacra Famiglia, da ieri, porta il suo nome. A benedire la targa monsignor Rocco Pennacchio. A ricordare la caratura del prelato, scomparso nel 2015, il sindaco Nicola Loira. Un caso raro quello di don Perfetti, che dal 1962 alla sua morte è stato parroco della stessa chiesa, creando così un legame fortissimo con la comunità.
“Per la zona è stato una sorta di ‘levatrice’. Accolse in parrocchia, tra i primi in Italia, il Cammino neocatecumenale favorendo a Porto San Giorgio lo sviluppo anche del turismo religioso grazie alla realizzazione del centro internazionale. Questa iniziativa è stata doverosa affinché se ne perpetui la memoria” ha ribadito Loira.
Insieme sul sagrato c’erano don Gabriele Amurri e l’attuale parroco don Piero Quinzi. E poi i familiari di don Enrico, il professor Francesco Chelli (esponente del Cammino neocatecumenale), il professor Italo D’Annessa (direttore della Corale Shalom), il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Catalini, gli assessori Francesco Gramegna e Andrea Di Virgilio.
“Giovanissimo, col suo cappello a falde larghe e la lunga tonaca, ha avuto un ruolo di primo piano non solo nella costruzione della chiesa ma anche nello sviluppo del quartiere”. Una storia che diventerà un libro, grazie al lavoro di Lauro Salvatelli che sta recuperando ricordi e materiale. Chi vuole può contribuire scrivendo a donenricoperfetti@gmail.com
Per poter intitolare il sagrato, la Giunta comunale ha chiesto alla Prefettura e ottenuto la deroga alla specifica legge del ’27 in quanto l’ex parroco è venuto a mancare meno di 10 anni fa.