di Raffaele Vitali
AMANDOLA - “Borghi più belli, attrattivi, sicuri e sostenibili di prima”. Obiettivo ambizioso per l’avvocato che giorno e notte lavora tra ordinanze e norme. Nei primi 4 mesi del 2021 è stata autorizzata l’apertura di 2600 cantieri privati. “Durante tutto il 2020 erano state 2700. Capite l’impatto delle nuove norme. Abbiamo triplicato la capacità di risposta dell’Ufficio speciale e dei comuni” sottolinea il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini.
Ogni volta che parla la fiducia aumenta. Sono 9546 i cantieri in azione, su circa 60mila domande attese. “La forte accelerazione mi fa dire che recupereremo il tempo degli anni scorsi. Pur considerando la pandemia, vedere i cantieri aperti tra i privati è importante. e ci aspettiamo anche una crescita della parte pubblica, sono 624 i cantieri in attesa a breve di apertura”.
Legnini oggi ha firmato otto ordinanze, sette in deroga, di cui una molto importante che riguarda la ricostruzione dei beni culturali. Ci sono 280milioni di euro in campo per queste ordinanze, di cui 100 aggiuntivi rispetto a quelle previste.
“Ridisegniamo le regole per consentire la ricostruzione di qualità in un territorio pregiato come è quello dell’Appennino centrale penso a edifici storici, chiese e conventi che riempiono i borghi delle quattro regioni colpite dal sisma. noi vogliamo una ricostruzione di qualità”. Si va a incidere sul rapporto tra tutela e sicurezza, perché non is possono rivedere al prossimo evento sismico ancora chiese distrutte.
Dove e come ricostruire è il primo step, poi ci sono le ordinanze in deroga condivise con legislatore, sindaci e presidenti di regione. “La prima ha riguardato Camerino e i sette edifici dell’Università. Ora pensiamo ad Amatrice, dove portiamo grandi innovazioni. E poi le scuole nel teramano e le undici nella città di Ascoli Piceno, per cui sindaco e regione provvederanno allo spostamento degli alunni. Più risorse e più operatività per tutti i centri storici, oltre che per simboli come la basilica di Norcia”.
È soddisfatto della sua squadra che lavora a tutto campo con azioni mirate grazie alle deroghe. “L’avvio della mia esperienza, un anno fa in pieno lockdown, fu accompagnato dall’invocazione del modello Genova. Non era fattibile per ogni cosa, qui si parla di migliaia di edifici. Ma è stato creato un modello in deroga che permettesse al commissario di trasferire ai soggetti attuatori, in particolare ai Comuni e alle Regioni, di trasferire poteri derogatori al codice degli appalti e al procedimento amministrativo”.
A questo l’Usr aggiunge supporto tecnico, con strutture professionali dedicate. “Abbinare la ricostruzione privata a quella pubblica diventa essenziale. Per esempio ad Amatrice bisogna iniziare dai sotto servizi e così in altri centri storici distrutti. Sono fiducioso che vedremo risultati grazie a queste norme”.
I sindaci incassano gli strumenti: “Oggi possiamo davvero creare i presupposti per una ricostruzione pubblica che si pone termini ragionevoli di attuazione. La semplificazione si può fare, si può davvero accelerare. Dobbiamo diventare un laboratorio nazionale sulla semplificazione, in modo da sbloccare ovunque gli investimenti che vanno realizzati in tempi certi” commenta il sindaco D’Alberto di Teramo a nome dei colleghi dell’Anci.
La richiesta di Francesco Acquaroli è semplice: “Essere solerti e attenti. Nelle Marche bisogna rispondere alle esigenze di tutte le realtà”. La palla ora è in mano ai progettisti: “C’è una opportunità storica per queste aree tra ricostruzione e Superbonus. Avremo edifici e borghi che prima non esistevano per sicurezza e attrattività”.
Quello di cui è convinto Legnini è che un accorciamento dei tempi ci sarà: “Li dimezziamo. Un range tra i 6 e i 36 mesi tra l’attuazione e la conclusione di un cantiere. Chiaramente se rimuoviamo macerie ci vogliono pochi mesi, per recuperare il rettorato di Camerino servono anni. Spesso il lasso temporale lungo è legato al progetto, se qualcuno ce li donasse tutto sarebbe più rapido. Anche se il fatto di poter fare anche assegnazioni dirette fino ai 150mila euro agevola”.
Certo, c’è da affrontare anche il tema del rincaro delle materie prime. Legnini preferisce non attaccare eventuali speculazioni e politiche di cartello, ma prova ad adeguarsi al mercato. “Ci è stato segnalato da più parti. Abbiamo avviato nei giorni scorsi la procedura per la revisione del prezzario unico del cratere che è destinato a recepire gli incrementi”
Infine, l’appello a stampa e cittadini: “Arquata sta ancora così? Me lo dite spesso. E certo, vi rispondo: servivano strumenti eccezionali. Ora ci sono, prima no. Per cui vi chiedo di contare il tempo della ricostruzione da oggi”.