FERMO - "Meglio un buon artigiano che una mediocre modella". Parole da tatuare su tanti giovani quelle che ha detto la stilista Silvia Venturini Fendi, parlando con Repubblica. È il grande tema di quel che ‘vorresti fare dopo la scuola’ che attanaglia tanti studenti e molte famiglie. Anche nel Fermano, dove uno dei più importanti distretti manifatturieri fatica a trovare manodopera specializzata che permetta il ricambio generazionale delle maestranze.
La stilista ha raccontato l’incontro con un artigiano che le chiese un consiglio per la figlia che voleva diventare modella e non perpetuare il mestiere del padre”. Stiamo sprecando un bacino di talenti. Abbiamo dato alle nuove generazioni idoli sbagliati, convincendoli che esiste solo un tipo di successo. L'Italia è piena di maestranze straordinarie che per anni sono state abbandonate a loro stesse. È importante far sì che tornino a credere nel loro futuro".
Non si esime da responsabilità la referente di una delle case di moda più importanti. Lei e tutto il sistema: “In questi anni ha dato molta più attenzione ai designer che agli artigiani. Ma ora che il sistema è sempre più trasparente, la gente ha voglia di sapere di più e ormai sono chiari a tutti sia i danni che questa industria può causare: il vero lusso non è un’etichetta, ma un modo preciso di fare le cose”.
A riprova, Fendi continua a investire sui territori, come fatto a Porto San Giorgio dove ha un importante piano di crescita strutturale e umano. “I veri successi – ha concluso la stilista nell’intervista al quotidiano romano - nascono dalle intuizioni non dalla riunione di marketing. La creatività può sempre farsi strada, anzi oggi il digitale permette di farsi sentire anche a chi non ha un enorme budget alle spalle".
r.vit..