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La Steat tra i big del Forum Ambrosetti. Alessandrini: "Strategie di crescita: ambiente, assunzioni e nuova viabilità nelle città"

7 Settembre 2021

di Raffaele Vitali

FERMO – Nel gotha dell’economia, invitato all’hub del Forum Ambrosetti che si è tenuto nella Mole Vanvitelliana di Ancona, c’era anche il presidente della Steat, Fabiano Alessandrini.

Presidente, se lo aspettava l’invito?

“Proprio no, una piacevole sorpresa che mi ha gratificato. Conoscendo l’importanza del Forum”.

Un riconoscimento anche per la Steat?

“Alessandrini senza la Steat non sarebbe stato seduto alla Mole, mi ha dato modo di esprimere al meglio le mie capacità. Che in questi anni l’azienda sia cresciuta è indiscutibile. Mi prendo alcuni meriti, ma è l’azienda che era in realtà al Forum. Partecipo spesso a incontri in Italia e all’estero nel settore del Tpl perché in questi momenti si cresce”.

Politica dell’ascolto?

“Guardare, ascoltare, cogliere. La mente deve restare aperta, non ci si può dire bravi da soli e accontentarsi. Durante gli incontri alla Mole si è parlato di futuro, con la consapevolezza che è più vicino di quanto si pensi. Avere una visione per un manager e un amministratore è determinante, altrimenti ci si ferma alla normale amministrazione, che non è per tutti ma non fa la differenza”.

Ambiente e innovazione sono state due parole chiave della tre giorni di Cernobbio, come si declinano del mondo del trasporto?

“Il cambiamento che impatterà sul Tpl. Le scelte che la Steat porta avanti da anni hanno anticipato i tempi. Inclusa la scelta di riorganizzare l’attività inserendo due direttori al posto di uno. Questo significa mettere ancora più competenze, o meglio specifiche per ogni settore. Si parla tanto di formazione e capitale umano, la Steat, insieme con i soci, va in questa direzione. Comprare un autobus elettrico è semplice, basta avere i sodi, ma avere l’infrastruttura a terra che ti permette di farlo viaggiare è un’altra storia. E così era per il metano, dove siamo stati tra i primi a portarlo dentro il servizio. Oggi si producono pullman per l’interurbano a metano, noi li abbiamo sperimentati già da tempo. Questo per far capire che la trasformazione sarà esponenziale, ma bisogna avere la capacità di guidarla”.

Ambiente per voi è anche il nuovo parco regalato al territorio?

“Un bene abbandonato che ridiamo all’uso comune. L’immagine dell’azienda è cresciuta, si è colto il lato sociale dell’operazione che ricalca la nostra mission di sostenibilità. Siamo in linea con il Pnrr e presenteremo così un bilancio di sostenibilità ambientale. Grazie al bosco viene immagazzinata la Co2 immessa da 200 autobus in un anno”.

Cosa le resta dall’Ambrosetti?

“Che il Covid è l’emergenza attuale, ma la questione ambientale resta. Perché miglior aria significa più salute”. 

Ambiente e tecnologia sono parole costose. Come stanno i conti dell’azienda?

“In linea con quanto preventivato. Parliamo di costi aziendali o di investimenti? Queste scelte diventano parte della credibilità dell’azienda”.

Il futuro della Steat è al sicuro?

“Siamo una azienda piccola, abbiamo bisogno di crescere. C’è, un problema di capitalizzazione da affrontare. O lo fanno i soci o si apre a partner industriali. Serve capitale e serve dimensione. Abbiamo bisogno di sinergie”.

Cosa ne pensa il socio quasi unico, ovvero la Provincia che ha l’84% delle quote?

“Questa è un’anomalia dovuta ai comuni che nel 2008 non ricapitalizzarono, tranne Monte Urano e Sant’Elpidio a Mare. Questo ha comportato alla posizione dominante della Provincia che mise soldi e terreni. Nonostante ciò dal 2008 non chiediamo un euro, facendo leva sulle risorse interne. Oggi però il problema c’è”.

Piani di crescita a livello di personale?

“Abbiamo chiuso un concorso ad agosto per autisti, assumeremo circa una quindicina di persone tra tempi indeterminati e determinati”.

Le prossime sfide?

“Molti finanziamenti e linee guida europee riguardano la viabilità e la mobilità sostenibile dei Comuni. A oggi abbiamo un solo comune che ha l’obbligo di dotarsi di un piano per la mobilità sostenibile (Pums), ovvero il capoluogo. Come si affronta questa sfida? Si va dalla bicipolitana alla corsia dedicata agli autobus passando per parcheggi scambiatori e zone del centro aperte solo all’elettrico”.

Quali comuni vorrebbe che agissero?

“Fermo è d’obbligo, ma penso anche agli altri comuni principali, in particolare i costieri. Anche se i finanziamenti sono limitati a Fermo, si può ragionare sui consorzi. È il momento di immaginare una città,e un territorio, diversa”.

Sana Lucia, il cantiere accelera?

“Noi siamo convinti di poter avere entro inizio anno l’impianto a metano, le colonnine elettriche e la nuova centrale silenziosa dell’Enel. Poi si lavorerà, insieme con la Sovrintendenza, sul recupero dell’ex stazione dove porteremo gl uffici, scelta che ci permetterà di risparmiare 26mila euro all'anno di affitti dell’attuale sede”.

105 dipendenti, siete una vera azienda, che messaggio manda a chi lavora per la Steat?

“Ogni persona che fa parte di questa azienda, che sia in strada o in ufficio, deve sapere che la nostra strategia è chiara: se non afferri il futuro non è che tu rimani fermo e gli atri vanno avanti, sei destinato ad arretrare, perché la distanza diventa siderale. E noi invece vogliamo guidarlo il futuro”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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