PORTO SAN GIORGIO – Un anno di Nicola Loira, cosa resta lo prova a riassumere Giorgio Raccichini, voce del gruppo Porto San Giorgio a Sinistra. “Non c’è solo la pista ciclabile. Il comitato ha avuto il merito di prendere di petto uno dei punti programmatici sui quali nella maggioranza si era in passato discusso meno, anche perché la coalizione era presa da altri argomenti di una certa rilevanza (Viale Cavallotti, Viale dei Pini, Piazza Matteotti, porto, area ex Cossiri, Piazza Bambinopoli e via dicendo) che hanno riqualificato Porto San Giorgio”. al contempo, secondo Raccichini, “la maggiore attenzione di molti cittadini per la ciclabile sul lungomare è forse anche il frutto dell’attenzione che l’Amministrazione Loira, nel primo mandato, ha posto al collegamento ciclabile delle varie parti della città”. Ma siccome non c’è solo la bicicletta, Raccichini accende il faro sul nuovo piano industriale della raccolta rifiuti: “Un’opera di efficientamento di questo vero e proprio patrimonio della comunità sangiorgese e di innovazione del servizio di raccolta dei rifiuti. Si tratta di un processo messo in moto dalla prima Amministrazione Loira, la quale aveva dapprima potenziato il porta a porta e poi avviato (prima nel territorio provinciale fermano) la sperimentazione delle isole tecnologiche che ora verranno posizionate in tutta la città”.
Quasi solo passaggi positivi per Raccichini. E non è un dettaglio, visto che l’ala sinistra del consiglio ha avuto in passato anche posizioni critiche. infine il porto: “Il cammino progettuale è stato avviato in questi anni secondo una ben precisa prospettiva, quella di legare l’area portuale al tessuto urbano sangiorgese e all’intero territorio fermano rendendola vivibile. La riqualificazione dell’area portuale sarà anche l’occasione per dotare la città di una struttura museale della civiltà marinara che, se realizzata a partire dai migliori esempi del genere, come quello di Cesenatico, potrà diventare anche un’attrattiva turistica del Fermano”.
Giusto per non lasciare il 2020 troppo quieto, uno spunto progettuale Raccichini lo dà: “La questione della ciclabile non deve poi occultare l’importanza di altre aree della città. Per fare un solo esempio, gli abitanti della zona di Via della Resistenza da tempo chiedono una maggiore attenzione per la pulizia e l’arredo urbano. Sarà allora il tempo di avviare un punto del programma – quello dello skate park – a cui si potrebbe anche legare l’acquisto, da parte del Comune, dell’ex stazione, che ancora non ci pare sia stata acquistata e la cui base d’asta si sta progressivamente abbassando. Il costo economico non è certo irrilevante, ma l’area potrebbe diventare un luogo di aggregazione per i giovani: la stazione potrebbe diventare un centro di aggregazione giovanile connesso al campetto da basket e a uno skate park e/o, magari, ad una pista di pattinaggio”.