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La scuola era il suo atelier, il mondo sarà il suo museo: dal Liceo Artistico Preziotti-Licini parte il viaggio di Ciro Maddaluno

8 Dicembre 2022

di Raffaele Vitali

PORTO SAN GIORGIO – Ritmo, equilibrio e proporzione. C’era un po’ di tutto nelle opere di Ciro Maddaluno, ex preside del liceo Artistico Preziotti-Licini, che si prende il suo spazio post mortem, dentro la sua scuola. Preside e artista “ultimo di quella generazione di dirigenti che erano anche artisti” ricorda Anna Maria Bernardini, oggi preside dell’Artistico, così una volta venivano selezionati.

Prima Porto san Giorgio, poi Fermo, per Maddaluno una lunga carriera iniziata nel 1978. Per 33 anni è stato dirigente della sede sangiorgese, che oggi è un tutt’uno con il liceo di Fermo sotto il capello di Licini oltre che di Preziotti. Daniela Simoni e Nuncio Giustozzi sono i due docenti che più di altri hanno lavorato al fianco di Maddaluno. Ma anche Nicola Vitali che ricorda nel video realizzato da studenti e docenti “quanto amasse i ragazzi e cercasse di indirizzarli all’arte”.

La ‘sua’ scuola ha così deciso di dedicargli una stanza, che sarà caratterizzata da una esposizione permanente di quattro sue opere che possano essere da ispirazione per ogni alunno. E non solo. Un progetto condiviso con il figlio Domenico Maddaluno, che vive a Parigi, e da Oronzo Mauro, oltre che dai vertici dell’Artistico, professoressa Cicchinè in testa: “Valenza etica e cultura del senso estetico. A sala Maddaluno è testimonianza forte e tangibile di una presenza fondamentale nel curriculum della formazione di un alunno”.

La dirigente Stefania Scatasta, che al Preziotti ha dato anni della sua vita professionale, torna come volto del Rotary: “Abbiamo sempre creduto in un liceo Artistico come museo. I ragazzi che ci lavorano hanno l’intento di ‘simulare’ l’essere già artisti. Per il Rotary essere al fianco del premio Licini è naturale, stimoliamo i giovani a rileggere il grande pittore. Il preside artista ha profondamente creduto nel progetto museo di questa scuola e ha aiutato lo sviluppo dell’armonia tra i due istituti artistici”. Unione che sottolinea anche la Bernardini. “È nata una massa critica importante”.

Il sindaco Valerio Vesprini la donazione la ammira dall’esterno: “Il Liceo è una eccellenza, abbiamo alunni che arrivano da più parti della regione ed è un partner in tanti eventi e progetti. Dedicare auna sala a Maddaluno è il giusto step di un percorso di crescita”. Il governatore del Rotary Paolo Signore crede molto nella cultura: “Ricordo i primi tempi del preside Maddaluno, dei viaggi a Pola per conoscere l’arte e ammirare il suo monumento L’arca di Noè. Aveva una bellissima napoletanità”.

Parole che caricano Domenico Maddaluno: “L’idea dello spazio è nata dalla volontà di diffondere attraverso le opere di mio padre nel territorio marchigiano la sua arte. La scuola era il suo atelier. Abbiamo scelto quattro opere, tra cui la sua ultima del 2015 che conclude l’attività artistica di mio padre. Abbiamo scelto un inizio, con ‘Geometrie nello spazio’ realizzata nel 1980 proprio dentro il Liceo, e una fine”.

E tutto questo è solo una tappa di un nuovo percorso che ha l’ambizione di dare a Ciro Maddaluno il suo giusto posto nel mondo dell’arte. “La scuola, Porto San Giorgio, sono sempre state il suo regno. Creava e realizzava qui dentro, anche grazie al supporto di docenti capaci. Ora esce dal suo nido” riprende il professor Giustozzi. Il ‘tour’ delle opere lo sta coordinato Oronzo Mauro, economista della cultura: “L’idea del museo dentro la scuola incarna il modello di inizio 900. Ma bisogna andare oltre lo spazio Maddaluno entrando nei territori. È nato un programma di due anni che vuole portare Maddaluno nelle Marche tra conferenze e installazioni da nord a sud”.

Ci saranno opere a Montefiore, uno dei comuni che l’aveva adottato credendo nella sua arte, e poi a Fermo, Monte Vidon Corrado, Civitanova Alta e Porto Sant’Elpidio per iniziare. Merita di essere conosciuto questo professore partito da Salerno nel 1944, cresciuto nell’ambiente artistico di Napoli, compagno di Capogrossi e Greco. “Ha sperimentato con uno sguardo alla contemporaneità. Da subito doppio ruolo, preside a poco più di trent’anni. Nel 1978 il liceo di Porto San Giorgio fino alla riforma Gelmini è stato l’unico delle Marche. Per questo punto di riferimento. E Maddaluno, artista dentro la scuola in cui aveva il suo laboratorio. Con lui – riprende la professoressa Simoni che ha realizzato con Giustozzi il catalogo ‘La sensibilità della forma’ - si respirava l’arte in ogni confronto. Ha avuto il merito di aprire il Liceo a figure di rilievo come Brandi, Lussu e Menda. Venivano qui a parlare con gli studenti”.

Un artista contemporaneo, concettuale e minimale. “Un’arte che non riproduce e non rappresenta qualcosa, ma che riflette su elementi costitutivi dell’opera d’arte. Lui con la sua metafisica lo ha fatto. L’arte concettuale ragiona sull’idea superiore all’oggetto artistico, mentre Maddaluno ha sempre legato l’idea al saper fare. Ha in sé una matrice classica. Per lui l’arte aveva un valore catartico”.

Per i docenti è stato un esempio, non solo sul piano artistico, ma umano. “Il figlio ha raccolto quattro opere che sintetizzano il percorso non condizionato dalla critica. E sintetizzano tutto. Sono opere istallative. La prima spinge l’osservatore a riflettere. poi ci sono le Faville. La terza è Sintesi e poi Sentieri, perno dell’ultima monografica che tenne a Montefiore. Armonia è una delle parole chiave”.

Inizia così ‘la vi di Maddaluno’ che ha un solo obiettivo: portare il maestro dove merita e dove ha sempre potuto di poter stare, tra i grandi che sapevano con coerenza rendere l’astrazione qualcosa di concreto, fosse una incisione, un dipinto, una scultura o una delle amate installazioni.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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