SANT’ELPIDIO A MARE – Pronti a fare ‘Scena muta’? Piero Massimo Macchini vi spiegherà come riuscirci. Di certo, lui userà quelle giuste. Dopo due anni di pandemia, le parole tornano protagoniste, seppur a fatica.
“Non abbiamo fatto in tempo a riadattarci alla vita e ad una seppur minima speranza nel futuro che ecco arrivare i venti di una Terza Guerra Mondiale in Europa. Terrorizzati, ci siamo ritrovati di punto e a capo: pietrificati, ci guardiamo intorno con sguardo vacuo, la bocca aperta, le parole incastrate. Insomma, eccoci di nuovo senza parole, pronti a fare Scena Muta” spiega l’attore che ha anche scritto il testo, poi affidato alla regia di Leonardo Accattoli e alla scenografia di Giacomo Pompei.
La scena muta diventa una difesa, ma sa anche di resa, “di fronte all'imbecillità dei tuttologi da social, dei politici che continuano imperterriti il loro magna magna, o alle più comuni vicissitudini del quotidiano”. La scena muta come fuga e la risata come cura.
Chi sceglierà il giusti da domani a fine anno e poi di nuovo dopo la Befana, ascolterà un monologo che parla del quotidiano e dei tanti suoi aspetti attraverso un excursus autobiografico di Piero Massimo Macchini, che per un'ora e venti, con tanto di voce fuori campo, accompagna il pubblico in un viaggio pieno di risate e di silenzi, con un finale toccante in cui l’attore racconta una vicenda personale che deve insegnare a tutti che in certi casi parlare, denunciare, lasciarle uscire quelle parole di paura, di rabbia e di sconcerto sia necessario.