di Raffaele Vitali
FERMO – Boris Johnson, premier della Gran Bretagna, guarda al futuro del suo paese come a quello di un supereroe che, subita la trasformazione, diventa "campione potenziato" del libero commercio e non ha bisogno di accettare le norme Ue in sede di negoziato sui suoi futuri rapporti con Bruxelles. Il commercio globale ha bisogno "di un paese pronto a togliersi gli occhiali da Clark Kent, saltare nella cabina telefonica ed emergere con il suo mantello, come il supercampione potenziato del diritto delle popolazioni della Terra a comprare e vendere liberamente tra loro. Il Regno Unito è pronto per il suolo di Superman” ribadisce Johnson.
Ma quali conseguenze potrà avere la Brexit, ad esempio per le calzature? “Per quanto riguarda le nostre scarpe da uomo, fascia lusso, con un servizio su richiesta di 'su misura', l'applicazione di dazi non ci preoccupa particolarmente. Più cha altro dovremo essere bravi a non perdere i nostri clienti manager che si sposteranno tra Stati Uniti ed Europa per via della Brexit” commenta Gianni Gallucci (foto La Conceria), direttore generale dell’azienda calzaturiera di Monte Urano che ha avuto nei fratelli Giuseppe e Mario i fondatori. Un’azienda partita dalle scarpe ortopediche da bambino e diventata poi produzione di scarpe più attente alla moda, sempre sane e confortevoli, e infine, con la seconda generazione guidata da Gianni entrati nel mondo dell’uomo.
L'azienda con cinquanta dipendenti e una distribuzione concentrata per la maggiore in Europa, Russia e Nord America. Grande attenzione all'ambiente e alle persone, per questo è stata anche oggetto di studio dell'Università di Bologna.
"I prodotti artigianali, 100% made in Italy - continua Gallucci- sono molto apprezzati dagli inglesi”. Sul mercato due brand: la linea bimbo Gallucci e la linea uomo Gianni Gallucci. “da decenni siamo un riferimento per il mercato anglosassone. Anche se Il nostro brand è da sempre posizionato nei migliori punti vendita, come ad esempio Harrods o Selfridges, i clienti del prodotto bambino, a differenza dell’uomo, sono più sensibili al prezzo, ed è quindi possibile che la presenza di un dazio possa provocare qualche flessione sulle vendite. Ciò nonostante, riteniamo sia indispensabile, forse ancora più di prima, rimanere presenti sul territorio, e a tal proposito stiamo sviluppando un progetto di pop-up store in collaborazione con i nostri partner".