FERMO – Mai così tanta Tirreno Adriatico nelle Marche. Prima del gran finale a San Benedetto del Tronto, per i campioni a due ruote ci saranno una serie infinta di muri da scalare. Doppia scalata al Monte Carpegna, salita cara a Merckx e Pantani. Tappe di volata a Sovicille e Terni. Giornate più dure a Bellante e soprattutto Fermo, con i Muri marchigiani nella tappa dedicata a Michele Scarponi a cinque anni dalla morte.
Saranno tre le tappe della 57esima edizione della corsa in terra marchigiana che va in scena dal 7, partenza a Lido di Camaiore, al 13 marzo. La novità, doppia, è che la corsa termia di domenica e che non ci sarà la crono lungo la Riviera delle Palme, ma un arrivo in volta. "Questa corsa è un appuntamento fisso e imperdibile del calendario ciclistico internazionale. Le Marche – sottolinea il presidente della Regione Francesco Acquaroli – si mostreranno con i loro luoghi e scenari incantevoli. Un bel biglietto da visita”.
La quinta tappa Sefro-Fermo si correrà l'11 marzo (155 km), il giorno successivo Apecchio-Carpegna (213 km) e infine il 13 marzo San Benedetto del Tronto-San Benedetto del Tronto (159 km). "Lo sport è un grande volano di crescita per le Marche” aggiunge l'assessora regionale allo Sport Giorgia Latini.
“Una grande occasione di visibilità con ben 150 paesi collegati attraverso la tv, che potranno vedere sia la nostra costa che il nostro centro storico. Questa gara – riprende il sindaco Paolo Calcinaro – ci dà l’occasione di far rimanere Fermo nell’immaginario di tanti Paesi del nord Europa che sono molto appassionati di ciclismo e che sono anche il nostro target di promozione turistica”.
Ci sarà la diretta su Rai 2, Rai Sport e Eurosport, uno spettacolo assicurato e una tappa decisiva che un po’ ricalcherà quella del 2017 provenendo però in questo caso, dalla costa, dal lungomare fermano. “Sarà una piccola Liegi–Bastogne-Liegi in cui speriamo, come nelle due volte precedenti, si possano affermare a Fermo grandi campioni” aggiunge il primo cittadino.
Chi conosce bene i percorsi è Guido Castelli, assessore al Bilancio: “"La volontà della Regione di puntare ancora una volta sulla Tirreno Adriatico, rafforza la strategia di porre le Marche tra i luoghi ideali da scoprire sulle due ruote".
Il gran finale in riviera è per il direttore del gruppo Rcs Mauro Vegni “una novità assoluta, non solo per la visibilità delle Marche, ma per il prestigio della corsa stessa che assume una nuova prospettiva e maggiore interesse. Una corsa con meno tappe di montagna, ma con un ritorno ai Muri che hanno fatto la storia di questa corsa".
In totale la 'corsa dei due mari’ presenta nei suoi 1131 km ben 14.360 mila metri di dislivello e “sarà una delle più impegnative edizioni della storia”. Soprattutto la tappa dei Muri costituita da due parti distinte. “Nella prima parte il maceratese, dopo il muro di Monte Urano si entra a Fermo da Lido per affrontare la salita di Capodarco e in rapida sequenza la salita di Fermo-Strada Calderaro con successivo passaggio vicino all’arrivo. Di qui un semi circuito, di circa 18 km, con le salite impegnative di Madonnetta d’Ete e di nuovo Fermo-Calderaro. Ultimi chilometri tutti in sostanziale salita. Dopo Strada Calderaro che immette nell’abitato di Fermo, si continua a salire per vie cittadine strette e pavimentate in porfido anche in pendenza. Breve discesa per poi salire fino all’arrivo al Girfalco” ribadisce l’assessore Alberto Scarfini.
Al via, fra gli altri, ci saranno il campione uscente, lo sloveno Tadej Pogacar, vincitore peraltro degli ultimi due Tour de France, il francese bicampione del mondo su strada Julian Alaphilippe, assieme a Vincenzo Nibali, Gianni Moscon, Elia Viviani e al giovane belga Remco Evenepoel. Prevista inoltre la partecipazione di Sonny Colbrelli, Damiano Caruso e Davide Formolo, con lo slovacco Peter Sagan, tre volte iridato su strada, pronto a dare battaglia.
Raffaele Vitali