"Il Governo ha approvato un decreto legge in materia di bonus edilizi ed energetici che sostanzialmente elimina ogni tipo di sconti in fattura e di cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano". In queste parole del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti c’è tutta la paura di chi ancora spera che il terremoto del 2016 possa diventare un brutto ricordo.
IL DECRETO
Niente più sconto in fattura e alle cessioni dei crediti del Superbonus per case popolari (Iacp), cooperative di abitazioni, onlus, aree terremotate o alluvionate. Ci sono però delle eccezioni per gli iter già avviati. Le deroghe riguardano chi abbia presentato la Cila e, nei condomini, abbia anche votato la delibera assembleare per i lavori. In caso di demolizione e ricostruzione degli edifici deve invece risultare presentata l'istanza per l'acquisizione del titolo abilitativo. Infine, dove il titolo non è richiesto dovranno essere già iniziati i lavori oppure dovrà essere stato già stipulato un accordo vincolante tra le parti e versato un acconto sul prezzo.
LE CRITICHE
«Di tutto c'era bisogno, fuorché colpire le zone terremotate interessate dalla ricostruzione. Quella del Mef è una preordinata azione di 'pulizia etnica’ verso chi ha perso tutto con il terremoto. Giorgetti ha messo tutto insieme senza rendersi conto che questa azione con il cambio di regole repentino con i lavori post-sisma causerà il blocco dei lavori stessi e molti danni economici a zone già distrutte” sottolinea a caldo Federcontribuenti.
Durissima la presa di posizione dei deputati del Partito Democratico. Il primo a intervenire è il senatore Francesco Verducci: “Chiediamo che il decreto approvato in Cdm venga immediatamente modificato prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Se così non fosse, sarebbe un colpo mortale per la ricostruzione post-sisma, un vero disastro con ripercussioni pesantissime per l'intera fiera economica e sociale, per imprese edili, cittadini e per tutta la comunità del Centro Italia".
Chiare le parole anche dei deputati Augusto Curti, che il terremoto l’ha vissuto nel 2016 da sindaco di Force, e Irene Manzi, che rappresenta in particolare il, maceratese, la zona più colpita: “La notizia secondo cui, in tema di Superbonus, il MEF si appresta a cancellare le misure di cessione del credito e sconto in fattura anche per le aree del sisma, ha generato un diffuso allarme presso le comunità colpite. Stamattina abbiamo presentato un'interrogazione urgente al Ministro Giorgetti, allo scopo di ottenere l'eventuale conferma e di conseguenza richiedere immediati correttivi. Saremmo infatti di fronte all'ultimo degli atti di sabotaggio, posti in essere da questo Governo, ai danni del contenitore di norme e risorse sviluppato dal precedente Governo per le comunità colpite dal sisma”.
Questa misura si andrebbe ad aggiungere “al taglio di 250 milioni sul PNRR e il pesante ridimensionamento della Zona Franca Urbana. Si tratterebbe - aggiungono - del definitivo colpo di scure che si abbatte sulle speranze dei terremotati. Una misura che, di fatto, determinerebbe il definitivo blocco dei cantieri. È peraltro paradossale, proseguono, come questo provvedimento venga adottato ai danni di un territorio che vanta ben due rappresentanti istituzionali con delega al sisma: oltre al Commissario Castelli, infatti, la Sottosegretaria Albano detiene proprio la delega sisma al Mef. È evidente dunque che questa vicenda ponga, inesorabilmente, anche una questione politica sul tema della rappresentanza”.
Da tutti arriva lo stesso auspicio: “Che il, Mef faccia un passo indietro. Confidiamo che i colleghi del centrodestra dismettano la casacca di schieramento e, almeno in questo gravissimo frangente, siano al nostro fianco per difendere gli interessi delle comunità terremotate”.
Linea di pensiero condivisa dall’onorevole pesarese Alessia Morani: “Hanno tolto la possibilità dello sconto in fattura e la cessione del credito, di fatto bloccando tutte le pratiche di ricostruzione che prevedevano l'accollo per i privati. Questo cambio di regole repentino in corsa causerà il blocco dei lavori e molti danni economici a zone già devastate in quattro regioni, tutte tra l’altro di centrodestra. Spero che protestino insieme con il commissario Castelli”.
ATTACCA LA CNA
“Il decreto approvato, a sorpresa, dal consiglio dei ministri rappresenta l'ennesimo durissimo colpo al settore delle costruzioni. Cancellare la cessione del credito e lo sconto in fattura alle residue fattispecie per i bonus edilizi che ancora potevano utilizzare l'opzione evidenzia un grave approccio del governo nei confronti di un comparto che assicura un contributo rilevante all'economia del Paese la nota di Cna-costruzioni.
“Il provvedimento colpisce gli interventi che riguardano gli enti del terzo settore e quelli di ricostruzione nelle zone colpite da terremoti. Si tratta di lavori che hanno un elevato valore sociale e un limitato impatto sui conti pubblici, per cui è incomprensibile la decisione del Consiglio dei ministri. Inoltre, l'esecutivo continua a produrre norme restrittive nei confronti del settore delle costruzioni, generando caos e incertezza per le imprese e i committenti”.
I TIMORI DI CONFARTIGIANATO
“Il rischio concreto - commenta il presidente di Confartigianato Macerata, Fermo e Asocliterritoriale Enzo Mengoni - è che quest’incertezza vada a scoraggiare investimenti e porti le banche e gli istituti finanziari ad interrompere qualsiasi erogazione economica, con effetti di stagnazione per tutto il mondo produttivo. Come più volte richiesto e sostenuto, quello che serve è invece una stabilità concreta nelle decisioni e disposizioni normative e tempi certi per poter con serenità programmare lavori.