L'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ancona non ha dubbi: “Per superare i ritardi infrastrutturali nelle Marche bisogna usare il modello Genova, limitatamente alle opere strategiche, anche sul territorio regionale così da procedere con il necessario snellimento burocratico”.
Insomma, per grandi opere serve la piccola burocrazia: “Pensiamo - sottolinea Alberto Romagnoli, presidente dell'Ordine degli Ingegneri della provincia di Ancona - a quanto sono costati, in termini economici alle Marche, i ritardi, le lentezze, i progetti rimasti nel novero delle intenzioni e mai tradotti, quanto abbiamo perso in competitività rispetto ai centri più vitali dello sviluppo, sia italiano che europeo”.
Tra le grandi incompiute la Quadrilatero, la connessione col porto di Ancona, la terza corsia, la Mezzina e la mare-monti, oltre alla Salaria. “Il decreto Genova è semplice, efficace e politicamente coraggioso - afferma - ed ha consentito di operare secondo buon senso e buona prassi, in pieno rispetto del diritto dell'Unione Europea. In questo modo si afferma il principio rispetto alla regola, con la possibilità di favorire prestazioni e risultato”.