MONTEGRANARO - La sfida per chi è nato e cresciuto realizzando scarpe classiche, tra cuoio e pelle, dalla linea elegante, è restare protagonisti sul mercato. Farlo, senza snaturarsi, è la strada imboccata da Franceschetti, azienda storica di Montegranaro guidata da Arturo Venanzi.
“I clienti sono ben predisposti. Poi guerre, crisi economica e situazioni ambientali frenano. Noi stiamo mantenendo, abbiamo chiuso il 2024 meglio del previsto, di certo meglio del 2023, ma manca completamente la sicurezza di futuro” spiega Venanzi.
“E questo anche se lavori per qualche marchio, perché in questo periodo ogni ordine può venire meno. Oggi, però, le collaborazioni sono determinanti se vuoi mantenere la struttura costruita. Che per noi significa 40 dipendenti”.
Il quadro generale non è semplice, tolte tre quattro aziende, conferma anche Venanzi, tutti i calzaturifici soffrono. E così, ci si adegua ai tempi e si prova a guidarli: “Noi anche al Pitti abbiamo presentato una sneakers più elegante, la definirei una scarpa sportiva di qualità. Ci stiamo investendo, abbinando sempre il nostro fatto a mano alla tecnologia, ovvero fondi in Eva, che però noi copriamo con la pelle. Abbiniamo quindi la costruzione della scarpa alla leggerezza, il tutto garantendo la qualità”.
Tradotto: forma e struttura elegante, peso e suola moderna. “Lo sportivo ormai vale quasi la metà del fatturato. L’elegante formale regge bene in Russia e Germania, soprattutto per l’estivo”.
Una chicca sono i doposci “molto raffinati che piacciono tanto in Austria e Germania. Una collezione nata per il Pitti che colpisce l’occhio del cliente, che va sempre attratto”. E la cura del dettaglio è una delle caratteristiche irrinunciabili di un pezzo Franceschetti: “Si deve vedere la manodopera d’alto livello e l’impostazione ricercata. Non possiamo fare la guerra sul prezzo, il nostro cliente sa cosa ha in mano e poi nei piedi. Nasce così la sneakers in maglia merinos, una running che metti sotto il vestito”.
Con queste linee Franceschetti entra nel 22025: “Continueremmo a lavorare con la Russia, ci ha favorito l’essere presenti nei negozi total look e non solo nei negozi di scarpe che spesso hanno chiuso. Per essere ottimisti sull’anno possiamo solo sperare che finisca il conflitto che sta ferendo l’Europa. La Russia è importante come lo sono i russi che viaggiano. Teniamo conto che il russo una sneaker da 100 euro neppure la guarda, per cui resta il cliente ideale per il distretto fermano”.
r.vit.