ALTIDONA - Promuovere, tutelare e diffondere il metodo biologico in campo agricolo. Diffondere la ricerca, l'agricoltura biologica e la gestione sostenibile del territorio. Facilitare la relazione con le comunità e le istituzioni locali.
Ha le idee chiare il Biodistretto Fermano Piceno. L’associazione che mette in rete tutta la filiera del bio (agricoltori, ristoratori, consumatori e Comuni) si è costituita nei giorni scorsi. Un traguardo salutato con soddisfazione dal presidente di Aiab Marche, Enzo Malavolta, che parla di «percorso sinergico per approfondire tematiche fondamentali per la crescita del territorio d'indirizzo biologico».
L'associazione, il cui direttivo sarà rinnovato ogni tre anni, si propone di «ampliare il metodo dell'agricoltura biologica». Per farlo, parteciperà ai bandi regionali e proverà a innescare un circolo virtuoso tra produttori e consumatori.
«In cima alle nostre priorità – fa sapere il direttivo – ci sono l'ambiente e la cura delle persone, attraverso un'alimentazione sana, organica e biologica. L'obiettivo è quello della riscoperta di un'alimentazione più ricca di nutrienti, grazie al recupero delle tradizioni e attraverso un'opera di formazione e conoscenza che porti a sane scelte di vita».
Si partirà da «progetti utili al comparto e all'intero territorio». L’associazione si muove all’interno della normativa regionale e nazionale: la delibera 945 del 20 luglio 2020 che riconosce i Biodistretti del cibo e la legge 205 del 27 dicembre 2017.
Tre le direttive lungo le quali si dipanerà il percorso del Biodistretto Fermano Piceno: ampliare l'adesione di Comuni e aziende biologiche, mantenere una costante interlocuzione con la Regione e fare sistema, da qui la presenza, dentro l’associazione, dei Comuni stessi.