L’assemblea legislativa delle Marche ha approvato all’unanimità la mozione del Partito Democratico che impegna la giunta regionale a sostenere la battaglia dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali per tutelare i livelli occupazionali e produttivi negli stabilimenti marchigiani della Beko Europe.
“Un bel segnale da parte dell’aula - spiega il vicepresidente dell’Assemblea Maurizio Mangialardi, primo firmatario del documento - che ora deve concretizzarsi per evitare che il territorio fabrianese, già da molti anni soggetto a processi de deindustrializzazione costati la perdita di migliaia e migliaia di posti di lavoro, subisca il trattamento che Beko ha riservato agli stabilimenti polacchi di Lodz e Wroclav, che porterà da qui all'aprile del 2025 al licenziamento di 1800 unità di personale. E’ fondamentale che la giunta regionale assuma l’iniziativa nei confronti del governo per la costituzione di un tavolo nazionale che coinvolga l’azienda e le organizzazioni sindacali. E lo deve fare con la consapevolezza che a Fabriano e Comunanza neanche un posto di lavoro può andare perso se vogliamo scongiurare il rischio che in futuro venga messa in discussione l’esistenza degli stessi stabilimenti”.
“Bene il tavolo locale aperto dalla Regione - aggiunge il vicepresidente della commissione regionale Sviluppo economico e Lavoro Antonio Mastrovincenzo, primo firmatario di una apposita interrogazione sul caso Beko - ma chiaramente non è sufficiente. Va sollecitata al ministero la convocazione di un tavolo nazionale dove è necessario che l’azienda presenti quanto prima un piano industriale, di cui oggi non c’è traccia, che chiarisca le sue intenzioni, le quali auspico coincidano con la la prospettiva di dare continuità agli stabilimenti produttivi marchigiani. Una cosa è certa, la Regione Marche dovrà essere ferma e far sentire forte la sua voce per evitare che Beko intacchi il patrimonio occupazionale dei suoi siti produttivi di Fabriano e Comunanza”.