Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

La Regione sblocca 26 milioni: duecento imprese possono innovare e puntare nuovi mercati. Antonini: pronti nuovi bandi

11 Marzo 2025

FERMO – Sviluppo economico, nuovi bandi e più aziende finanziate. La Regione Marche riparte con i bandi e lo fa con determinazione. Come spiega l’assessore allo Sviluppo Economico, Andrea Maria Antonini.

Lo strumento principale per le politiche di sostegno e crescita delle imprese è il Por Fesr. “Abbiamo visto che i bandi preparati, ringrazio i dirigenti Bussoletti e Bertini, a sostegno dell’innovazione, che significa permettere alle aziende di essere competitive sui mercati internazionali, sono piaciuti. Bandi condivisi con le associazioni di categoria che hanno avuto una risposta superiore alla dotazione iniziale”. Non è un caso che Confindustria, Cna e Confartigianato siano in sala ad ascoltare le novità.

Il bando principale è quello sulla ricerca e sviluppo, dotato di 45 milioni di euro, “era il più grande mai emanato dalla regione”, che era già stato aumentato di 9 milioni per rispondere alla metà dei progetti presi in carico. “Questo significa che il bando serviva, ma soprattutto che le imprese marchigiane hanno una grande vitalità e hanno voglia di investire. Per cui preferiamo, utilizzando economie, arricchirlo ancora: dieci milioni da bandi vecchi, 16 milioni della nuova programmazione. Con questi 26 milioni andiamo a rispondere alle richieste di oltre 200 imprese, grazie allo scorrimento di graduatoria. Parliamo di progetti tra l’altro già pronti, quindi di sicuro impatto” prosegue Antonini.

Un occhio di riguardo è stato dato agli investimenti per nuove attività produttive e nuove tecnologie, a questo bando sono destinati 14 milioni di euro. “Particolare attenzione al settore dell’artigianato, le Pmi hanno bisogno di sostegno e quindi al settore artigianale abbiamo dedicato una somma specifica di nove milioni di euro”.

Il presidente Francesco Acquaroli aggiunge: “Quando ci vantiamo di essere tra i primi a usare le risorse europee, si parla di questo: un utilizzo di quanto disponibile nel momento in cui serve. Dobbiamo sostenere il nostro tessuto socio economico che paga anche le vicende internazionali. Risorse importanti, non certo risolutive”.

I bandi sono diversi: credito, innovazione, diversificazione: “Tutti asset importanti per le nostre imprese, per contribuire alla crescita a e alla capacità produttiva” ribadisce il presidente che prosegue il lavoro politico per la decontribuzione e la Zls, “ma i bandi sono una strada diretta e pratica. Noi vogliamo superare questa fase di transizione in cui si trovano le Marche e farlo investendo sulle nostre imprese”.

La dirigente Stefania Bussoletti entra nel tecnico: “Abbiamo studiato le principali esigenze e abbiamo suddiviso i 26 milioni su alcuni bandi in corso che avevano avuto più richieste. Parlando di innovazione, tra l’altro, era necessario farlo subito, altrimenti gli stessi progetti sarebbe poi diventati non più funzionali”.

Nel dettaglio: sei milioni per il bando di diversificazione del prodotto (50 nuovi progetti) di cui 1.2 per la moda; due milioni per il potenziamento di coworking e nuove attività; 14.4 milioni per l’ammodernamento tecnologico (151 nuovi progetti) con un focus di nove milioni per le imprese artigiane; 3.5 milioni per il bando ricerca e sviluppo (8 progetti). “Sono già partiti i controlli, per essere operativi entro una decina di giorni” ribadisce la Bussoletti.

Sono pronti anche nuovi bandi: sette milioni per supportare il passaggio dal risultato della ricerca alla messa in atto, all’industrializzazione del prodotto e alla sua commercializzazione: “Vogliamo ridurre il time to market”.

Altri sette milioni per un bando di filiera per la promozione e la crescita internazionale, un modo per aggredire mercati nuovi o consolidarsi. Il tutto lavorando con una filiera di aziende (50% massimo di contributo). Quattro milioni per il trasferimento tecnologico e rafforzamento delle capacità nell’ecosistema della ricerca; otto milioni per il credito e la capitalizzazione delle imprese.

“Il tutto – conclude Antonini – sperando nelal ripresa dei mercati. Al Micam, per esempio, sono tornati buyers russi, si respira aria di pace e questo stimola i clienti. Per questo noi agiamo, l’internazionalizzazione non ha un solo mercato, anche perché sono diversi quelli in difficoltà. Noi diamo alle imprese la forza per scegliere dove investire con determinazione”.

r.vit.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram