FERMO – Quanto pesa l’Area Vasta nel quadro della sanità regionale? Si potrebbe misurare in tanti modi, uno lo offre il nuovo piano regionale che ha portato all’assunzione di 84 medici specialisti, provenienti dalle aziende ospedaliere e aree vaste marchigiane, per le cure domiciliari ai malati Covid in tutta la regione.
"Le cure domiciliari – spiega il presidente Francesco Acquaroli - sono innanzitutto una richiesta che ci viene rivolta dal territorio e da tutti coloro che vivono con apprensione l'avvicinarsi dell'autunno e dell'inverno. In questo modo potremo evitare l'ospedalizzazione ed essere comunque vicini ai cittadini contagiati nelle loro case, facendo sì che i nostri ospedali possano tornare ad occuparsi di tutte le altre patologie".
Il provvedimento la Regione Marche lo definisce innovativo, uno dei primi in Italia. “È possibile ridurre la pressione sulle strutture ospedaliere e residenziali territoriali gestendo efficacemente a casa i pazienti con forme di malattia da lievi a moderate. Abbiamo valutato le indicazioni operative più aggiornate sulla gestione del paziente a domicilio anche in termini di teleconsulto e telemedicina, ferma restando la centralità del medico di famiglia o pediatra di libera scelta che, conoscendo le patologie pregresse, i fattori di rischio e il contesto socio ambientale del paziente, può intervenire prescrivendo i farmaci più appropriati con un timing corretto” prosegue Saltamartini che disegna una collaborazione tra specialisti, medici delle cure primarie e il personale delle Usca. “Il medico di medicina generale si occupa dell'anamnesi, l'Usca interviene a domicilio e, in base alle patologie, sintomi e fase della malattia, viene coinvolto uno specialista per la terapia da adottare".
Dal primo ottobre ci sarà un protocollo di intesa per regolamentare le forme di collaborazione tra medici ospedalieri e medici delle cure primarie. “Le modalità organizzative per garantire questo supporto possono includere sia il teleconsulto anche in modalità di video consulenza sia, qualora ritenuto necessario, una consulenza”.
Il teleconsulto è un'indicazione di diagnosi e/o di scelta di una terapia senza la presenza fisica del paziente. Si tratta di un'attività di consulenza a distanza fra medici che permette ad un medico di chiedere una "second opinion" ad uno o più medici specialisti, in ragione della loro specifica competenza, sulla base di informazioni mediche legate alla presa in carico del paziente.
Una bella iniziativa che coinvolge appunto 84 medici. Bene, di questi l’Area Vasta 4 ne coinvolge 7, nel dettaglio 3 internisti, 2 cardiologi, 2 neurologi. Meglio di niente. Ma poi guardando ai vicini, l’Area Vasta 5 ne inserisce 14, l’Area Vasta 3 invece 18, ovvero 3 pneumologi, 5 cardiologi, 4 neurologi, 3 infettivologi, 3 internisti.