MONTOTTONE – Rossano Corradetti, musicista e compositore di Montottone, interviene sulla vicenda ‘pietre d’inciampo’ che la Regione Marche non vorrebbe più promuovere. Si parla delle installazioni dell'artista tedesco Gunter Demnig apposte in tutta Europa davanti alle case di deportati, ebrei, politici e militari nei lager nazisti.
Per non interrompere questa tradizione, Corradetti, che è figlio di un internato militare, decide di acquistare a spese proprie dallo stesso Demnig una Stolperstein, un sanpietrino coperto da una lastra di ottone con incise le date di nascita, deportazione e morte della persona da ricordare.
“Ho scritto tante volte al presidente del Consiglio regionale Dino Latini - spiega Rossano Corradetti - ma non ho mai ricevuto risposta. Così ho deciso di fare per conto mio. Qualche mese fa ho incontrato Demnig a Torino, poi ci siamo scritti. La Pietra d'inciampo sarà pronta ai primi di gennaio e vorrei installarla, ovviamente dopo avere avuto tutte le autorizzazioni del caso, il 27 gennaio, Giorno della Memoria, davanti alla casa-museo dedicata a mio madre, Mario Corradetti, a Montottone”.
Un piccolo investimento, 130 euro, per un grane messaggio. Le Pietre d'inciampo erano già state al centro di polemiche ad Ancona, dove ce ne sono una ventina. Rossano Corradetti viene spesso chiamato nelle scuole a parlare del padre Mario (1913-1986), caporale dell'Esercito italiano, “arruolato, non volontario - sottolinea il figlio -, che per avere detto no alla Wehrmacht e ai repubblichini di Salò dopo l'8 settembre fu catturato dalla Luftwaffe a Larissa in Grecia e deportato in vari campi di concentramento nazisti in Germania, tra cui Sandbostel e Wietzendorf, con il numero di matricola n.192792 fino al settembre 1945”.
Insieme con il padre c’erano figure come l'ex segretario del Pci Alessandro Natta e lo scrittore Giovanni Guareschi. Negli anni di prigionia, Mario scrisse un diario, raccolto dal figlio e pubblicato con il titolo ‘Storia di un uomo in guerra, chiamato al servizio di leva nel 1933, internato Militare Italiano dal 1943 al 1945’.
Ha avuto medaglie e attestati da Pertini, Napolitano e dall'Esercito italiano. La casa-museo di Montottone ospita una raccolta di libri sugli internati militari, un archivio fotografico dei campi di concentramento e altro materiale. Viene aperta in date significative come il 27 gennaio o il 2 giugno.