PORTO SAN GIORGIO – Barriere antirumore, c’è speranza per le città costiere delle Marche. a Roma, attorno al tavolo, si sono seduti l’Ad di Rfi, Vera Fiorani, il suo ingegnere responsabile della Rete ferroviaria Colaneri, e i vertici della regione, dal presidente Acquaroli all’assessore Baldelli.
Si è parlato del potenziamento della Orte Falconara, “terminerà entro il 2026 e permetterà di percorrere il tragitto con 40’ in meno”, e del potenziamento della line Adriatica, “noi vogliamo l’arretramento e veder realizzata l’alta velocità Bologna-Lecce” oltre che dell’anello che metta in connessione le ferrovie delle aree interne, dalla Ascoli-Porto d'Ascoli alla Civitanova Marche-Albacina fino alla Fabriano-Pergola e alla storica Fano-Urbino. L’inserimento anche della vecchia ferrovia pesarese fa storcere la bocca nel fermano, dove si attendeva un segnale per la Poto San Giorgio – Amandola.
Nel mentre prosegue la battaglia contro le barriere anti rumore, condotta in prima linea dal consigliere regionale sangiorgese Marco Marinangeli: “Uno scempio ambientale e paesaggistico le barriere fonoassorbenti che le Ferrovie vogliono istallare lungo i binari. Ringrazio l’assessore Aguzzi che condivide questa visione con noi della Lega e sta portando avanti, solo tra i colleghi di tutta Italia, una battaglia vitale per le Marche. Presidi antirumore alti metri e metri taglierebbero lo sguardo sui nostri panorami mozzafiato e le gambe stesse all’economia del turismo. Una cosa da scongiurare”.