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La regina non trema: Amoroso si prende lo scalpo della Sutor

16 Gennaio 2022

MONTEGRANARO – Due campionati diversi, inutile raccontare una realtà che no c’è. Roseto gioca per andare in A2, la Sutor per evitare la serie C. Gli obiettivi sono frutto dei roster. Il finale, che chiude il girone di andata, è 69-83.

Coach Quaglia, giovane e ambizioso, si permette di lasciare fuori Valerio Amoroso per 15’ dei primi venti e per tutta la seconda parte del match. Eppure, l’ex capitano della Sutor in serie A, segna dieci punti senza neppure sudare: due triple, un appoggio in gancio e un lay up con cambio mano in aria.

Ma non è tanto l’ala grande più forte della serie B il problema, è tutto il resto. Pastore segna da ogni posizione, Bassi si alza dalla panchina e fa solo cose utili, Nikolic dà prova di strapotere fisico ogni volta che affronta Korsunov.

La Sutor per dieci minuti tiene bene, perché la palla gira e un po’ tutti vanno a segno. Stupisce, in modo positivo, l’ultimo arrivato Montanari che ha fisico, decisamente il più muscoloso del roster di Cagnazzo, e soprattutto punta il ferro con convinzione, ma senza forzare come fa spesso Masciarelli. Per l’ala gialloblù la giustificazione è che spesso se non prende il tiro lui la Sutor potrebbe fare azioni di 40 secondi, dimenticandosi anche la sirena dei 24.

Questo però non giustifica il suo non passare mai la palla che lo rende poi prevedibile agli avversari. Si spiega così il lento peggioramento delle sue statistiche, da 2/7 a 4/11 con tre palle perse e tre falli fatti, che diventa un 6/18 alla fine. Aggiungendoci un Galipò dannoso, ecco il 31 -46 all’intervallo lungo dopo un ottimo 20 a 20.

Non resta che appellarsi all’orgoglio e capitan Crespi ne ha tanto. Un merito ce l’ha, sa dimenticare in fretta gli errori, anche banali, che compie. Soprattutto sa ricaricarsi strappando rimbalzi agli avversari. Questo permette ai suoi di avere secondi tiri, ma soprattutto a Roseto di non sentirsi mai sicura. Rimbalzo dopo rimbalzo, aggiungendo una schiacciata e un bell’appoggio in rovesciato, Crespi ricuce lo svantaggio fino a un lusinghiero-8 (44-52).

Sarebbe il momento della definitiva rimonta, ma un fischio cambia tutto. Crespi palleggiando si avvicina al ferro, movimento e va a segno. Ma l’arbitro ha visto una infrazione di passi: canestro annullato e tecnico per Crespi che ovviamente protesta. In un amen da -6 la Sutor si ritrova a -14.

C’è l’impegno in casa gialloblù. L’emblema sono i giovani Alberti e Montanari, con il numero 11 che deve imparare assolutamente a controllare il suo corpo, altrimenti le sue partite, pur brillanti, dureranno sempre troppo poco. Per Montanari, invece, un comprensibile calo fisico nella seconda parte, ma le mani restano veloci e le quattro palle recuperate lo dimostrano

Coach Cagnazzo deve riflettere dopo questa partita, in particolar modo sull’utilizzo di Korsunov. È l’unico, dopo l’a rescissione del contratto con Murabito, che sa tirare da tre punti, sarà forse il caso di preparare uno schema che gli permetta di ricevere un pallone quando è piazzato coni piedi a terra?

In vista del girone di ritorno e dell’auspicato innesto che faccia fare un piccolo salto tecnico al gruppo, le qualità dei singoli vanno agevolate dal gruppo. questo significa che i giocatori che sanno puntare il ferro, da Masciarelli a Galipò, devono tenere la testa alta e scaricare fuori, magari al pivot che poi ribalta il lato e trova Korsunov. Ci lavorerà il coach, ma intanto i due punti vanno alla prima della classe che lascia in panchina Valerio Amoroso, e con lui Pastore, a fare da aiuto coach a Quaglia, tra urli e prime parti di time out motivazionali.

La partita a cinque minuti dalla fine è già terminata, bastano due triple consecutive di Roseto con Mei e Nikolic e un po’ di zona, che non si vede spesso alla Bombonera, voluta da Quaglia per evitare che Crespi, tornato in campo con i suoi quattro falli, possa di nuovo inventarsi qualcosa lasciando la ‘gloria’ del ventello al compagno di squadra Masciarelli che tiro libero dopo tiro libero, peccato sbagli tuto solo la tripla che avrebbe davvero riaperto il match (66-76 al 38’), ingrassa l’inutile bottino personale.

Raffaele Vitali

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