FERMO - La Provincia di Fermo è stata la prima delle cinque marchigiane ad aver adottato il Piano d’Ambito per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati.
L'ha fatto martedì scorso durante l’Assemblea territoriale d’Ambito dell’Ato 4, «imprimendo una forte e decisiva accelerazione all’iter necessario per la definitiva approvazione dello stesso». Entro fine anno, infatti, la Regione vuole avere sulla scrivania tutti e cinque i piani d'Ambito, per accedere ai fondi del Recovery Plan.
«La redazione del Piano d’Ambito – spiega la presidente della Provincia e dell'Ata 4, Moira Canigola – è la conclusione di una lunga attività di programmazione realizzata dall’Ato di Fermo». Due anni fa, dopo il tentativo fallito di mettere in rete gli impianti delle tre province del sud delle Marche, è partito l'iter per la pianificazione definitiva di quella fermana, «che mira alla razionalizzazione dei sistemi di raccolta e alla diffusione di buone pratiche registrate in alcuni territori».
«Il piano – prosegue Canigola – ha uno scenario temporale di riferimento più breve rispetto a quello inizialmente previsto (fino al 2024 - 2025), così da non accavallare le previsioni con quelle del nuovo Piano regionale, il cui aggiornamento è in fase di avvio».
Nel frattempo, l'Ata cercherà «le soluzioni per ottimizzare i servizi e realizzare l’impiantistica ritenuta strategica per ridurre i rifiuti conferiti in discarica, migliorare la qualità di quelli raccolti con la differenziata e rendere il servizio più efficiente ed economico».
Tra le priorità del piano c'è il Tmb, l’impianto di trattamento dei rifiuti indifferenziati della discarica di San Biagio, che adesso è della Regione, ma che sarà trasferito all’Ata e che «dovrà ulteriormente migliorare il trattamento della frazione secca e umida per facilitarne il recupero e ridurre l’uso dello smaltimento in discarica».
L'obiettivo finale è «una gestione integrata dei rifiuti attraverso il superamento della frammentazione del servizio, massimizzando i benefici che si ottengono dall’efficientamento della gestione e l’incremento della valorizzazione dei materiali nobili recuperati, con un ulteriore aumento della qualità e quantità di raccolta differenziata».
«Dopo cinque anni di lavoro – spiega il vicepresidente della Provincia, Stefano Pompozzi –, finalmente vede la luce il documento più importante per questo ente. Siamo la prima Provincia a chiudere il piano e a chiuderlo con una situazione di autosufficienza gestionale. Pur auspicando una collaborazione con altre realtà, siamo in grado di avere una gestione completa del ciclo dei rifiuti. Un risultato storico che corona un quinquennio in cui la Provincia ha registrato la maggiore crescita in termini di raccolta differenziata: da neppure il 50% al 70% di oggi».