Altro che stanza dei bottoni, è come vivere dentro ‘C’è Posta per te’. È il caso di rivedere la percezione che la gente ha del potere in mano ai politici. E forse si spiega anche così l’idea, secondo gli ultimi sondaggi, di quanto dovrebbero guadagnare presidenti, onorevoli, consiglieri e sindaci.
Secondo i cittadini tutti, ma proprio tutti, dovrebbero avere uno stipendio inferiore a quello reale. Come mai? Forse perché non sono più in grado di garantire il risultato. Nell’immaginario collettivo il politico eletto è quello che poi partendo dal più piccolo paese, stanza dopo stanza, arrivava in quella che contava. E lo faceva in silenzio, fino al risultato raggiunto. In fin dei conti, nell’era della prima Repubblica, una figura si pesava proprio sulla capacità di ottenere per la comunità.
Oggi no, la via è quella dei post o della posta. Lo scollamento tra Roma e i territori è tale, anche perché la mediocrità imperversa e l’inesperienza avanza, che il politico di turno pensa di far sentire il proprio peso scrivendo.
Ogni due giorni c’è qualcuno che dichiara ‘ho scritto al ministro’, ‘ho scritto al Presidente’, ho scritto alla onorevole’. Mai che ci fosse uno che poi, dopo qualche giorno, riscriva ‘mi ha risposto il ministro’, ‘ mi ha risposto la presidente’. Ma intanto ha dato l’idea che fa qualcosa, che porta avanti le istanze dei cittadini.
Solo che alla gente non serve un megafono, per quello ha già i media, sempre attenti a muoversi dove c’è polemica, dove c’è difficoltà, dove c’è possibile attenzione. Alla gente serve qualcuno che sappia entrare nelle stanze dei bottoni, in silenzio, ma con successo. Altrimenti scriviamo a Maria o Barbara, così le lettere almeno raggiungeranno qualche milione di spettatori.
Raffaele Vitali, direttore www.laprovinciadifermo.com - presidente Cronisti Marche
