di Raffaele VItali
PORTO SANT’ELPIDIO – Andrea Putzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, sono giorni di botta e risposta politica: è già tempo di campagna elettorale?
“Noi dobbiamo rispondere ad alcune falsità e scemenze che vengono dette. Ovviamente siamo pronti per continuare il lavoro iniziato nel 2020 e gli altri credo che si siano uniti contro di noi e non per un progetto”.
Il presidente Francesco Acquaroli al posto della ministra Daniela Santanché, questa voce è un modo per indebolirlo in regione o c’è del vero?
“Sono tutte fantasie. Mi meraviglio che dei giornalisti possano credere a queste cose. Acquaroli è il presidente della regione Marche e non ho dubbi che sarà riconfermato alla guida con il supporto di tutti i partiti della coalizione e di tutti i leader nazionali”.
A proposito di partiti, cosa pensa di Base Popolare?
“È importante parlare con chi porta esperienze di centro, che ha al suo interno persone capaci su cui si può costruire un progetto per le Marche”.
Anche perché arrivate al voto con una Lega più debole del 2020, teme il cambio di equilibri?
“I voti li fanno i simboli di partito e le preferenze dei candidati consiglieri. Oggi la politica non è più solida. Si scende e si sale nei sondaggi con una facilità estrema. Ma se uno guarda ad esempio alle ultime Europee, il centrodestra è ancora maggioranza perfino senza le importanti liste civiche”.
Matteo Ricci sarà lo sfidante, perché non si annuncia secondo lei?
“Non lo fa perché ancora non è sicuro della coalizione che ha. Bisogna capire se il Pd è davvero unito o lo fa per convenienza perché magari si liberano poltrone utili a chi non lo supporta davvero. Se penso all’incontro regionale di Chiaravalle del Pd, vedere Boccia, Zingaretti e Ricci vicini a Ceriscioli, che hanno affondato, mi ha fatto sorridere e mi fa pensare alla reale compattezza”.
Di solito però Ricci quando partecipa alla fine vince, timore?
“Ha partecipato a Pesaro, dove la sinistra è sempre stata forte e dove la cultura è radicata. Ha partecipato alle Europee dove il voto di preferenza è legato alla persona ed è stato bravo. Ma d’altronde è l’unico esponente candidabile e non dimentichiamo che nel Lazio Ricci è stato aiutato da un gruppo romano molto forte”.
Acquaroli quindi parte in vantaggio?
“La partita tra preferenze e candidato presidente è diversa. Ma su questo Acquaroli è più forte: ha vinto sempre con le preferenze e ha vinto un seggio alla Camera quando era in bilico. È stato un giovanissimo consigliere regionale e ha vinto la presidenza di regione anche quando non governavamo a Roma. Non ho dubbi che si confermerà, perché sta dando grandi risposte alle Marche su più temi. Questa è una regione che non è più succube dell’Emila e sconosciuta a Roma”.
Fermo provincia ‘contendibile’, cosa ne pensa?
“Basta guardare alle provinciali, finite 8 a 2 per il centrodestra. Concetto ribadito da Europee e le politiche. Lo dicono i dati di ogni elezione, è un territorio favorevole al centrodestra, altro che in equilibrio”.
Che ruolo giocherà secondo lei il sindaco di Fermo Calcinaro, può essere parte della ‘sua’ squadra?
“La sua esperienza sarebbe molto utile anche in Regione. E mi auguro che possa candidarsi continuando il percorso che abbiamo fatto a supporto della Provincia fin dal 2021”.
Acquaroli presenterà una lista del presidente?
“Non lo so, penso a lavorare su Fratelli d’Italia, insieme con iscritti e simpatizzanti, stiamo vivendo una importante fase congressuale”.
Putzu, lei quali ambizioni ha?
“Vorrei continuare a dare risposte alla mia provincia, che è cresciuta molto dal punto di vista delle infrastrutture. Grandi investimenti sono stati fatti dal presidente Acquaroli: Lungotenna, mare monti, pedemontana, allargamento della Valdaso, le due bretelle, una sarà appaltata entro il 2026, e penso alle scogliere di Pedaso, Marina Palmense, Altidona e non solo più Porto Sant’Elpidio”.
