di Raffaele Vitali
PORTO SAN GIORGIO – Il giorno dopo, davanti agli occhi dei tifosi che hanno scelto di passare la domenica pomeriggio al PalaSavelli, restano le lunghe braccia di Matteo Berti, protagonista inaspettato nei suoi minuti in campo (5 punti in 8 minuti con un due su due dal campo, due stoppate date e quattro rimbalzi).
Berti, finalmente la vittoria. Cosa è cambiato?
“Abbiamo giocato insieme, ci siamo passati la palla. In realtà non è la prima volta, ma siamo stati bravi. Poi loro ci hanno anche graziato con percentuali basse al tiro”.
Lei è un prospetto per il basket, cosa manca per essere protagonista in A2?
“Di certo il fisico per tenere i colpi sotto canestro. Mi serve più sicurezza in quello che faccio. Non avendo giocato per un paio di anni, ho perso la mia sicurezza che avevo nelle giovanili”.
Crede di poter diventare protagonista?
“Sì, ho un ruolo in questa Poderosa. So che sono il cambio del lungo, secondo o terzo cambio è indifferente. Un ruolo importante che mi apre possibilità”.
Sembra più emozionato con il microfono che in campo.
“Se faccio le cose giuste, trovo serenità. Se sbaglio mi autocritico e scende il morale”.
210 centimetri, gli avversari se lo scordano e lei li stoppa?
“Su questo non posso farci niente (sorride, ndr). Per fortuna gli avversari non sempre si ricordano. Devo essere un fattore difensivo, il mio compito primario è aiutare i compagni”.
Come è la sua mano, buon tiro?
“E’ morbida? Da fuori ce l’ho. Ma siccome ho la stazza per prendere la palla in area, devo puntare su questa parte del campo”. E ora Verona, una big? “Noi vogliamo testarci, ben venga la capolista. Dobbiamo capire come siamo rispetto a loro. Abbiamo fino a oggi dimostrato che possiamo giocarcela con tutti”.