di Francesca Pasquali
FERMO - Sabato riapre Villa Nazareth. L’edificio, danneggiato dal sisma del 2016, è stato riqualificato sotto il profilo strutturale con i fondi della ricostruzione e sotto quello funzionale con quelli dell'8x1000.
Ora, avrà una doppia vocazione: pastorale e turistica. Il progetto e la direzione dei lavori sono stati affidati all’architetta Stefania Paris e all’ingegner Francesco Sebastiani. La Cfl Servizi globali in edilizia di Rapagnano s'è occupata degli interventi sulla struttura, che sarà gestita dalla cooperativa 13 Maggio. Il coordinamento dell’operazione è stato curato dall’economo diocesano Demetrio Catalini.
“I tempi che viviamo, anche a causa della pandemia, sono tempi di ridimensionamenti, di cambiamenti e spesso viene messo in crisi anche il significato e il ruolo affidato alle “opere” della Chiesa. Le strutture hanno senso quando sono messe a servizio del Regno di Dio, ma la loro gestione dev’essere sostenibile per evitare che disperdano risorse preziose per la missione evangelizzatrice” sottolinea l'arcivescovo Rocco Pennacchio per spiegare la decisione di affidare la gestione di Villa Nazareth a “un soggetto terzo, qualificato e affidabile e allo stesso tempo conosciuto dalla realtà ecclesiale”.
“L’esperienza – aggiunge Pennacchio – insegna che una struttura di accoglienza non si sostiene con le sole attività spirituali e pastorali. Infatti, in questo luogo verranno mantenute due finalità: una di tipo pastorale e l’altra al servizio dell’accoglienza turistica, specialmente dei gruppi”.
Il gestore accetta la sfida, conscio che turismo significa gruppi con caratteristiche precise “senza mai dimenticare accoglienza, formazione e spiritualità tipiche di una casa di matrice ecclesiastica”.