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La 'nuova' Fermana riparte dai Simoni. "Accordi con i fornitori, concordato vicino, squadra carica e un bomber in arrivo"

23 Agosto 2024

di Raffaele Vitali

FERMO – La ‘nuova’ Fermana in serie D riparte da Umberto Simoni: “Partiamo in ritardo. Non mi nascondo, tante sono state le vicissitudini. Chiedo scusa. Ma – sottolinea subito Simoni – dopo l’uragano esce sempre l’arcobaleno. E questa volta è proprio bello”.

Indica i  due nuovi dirigenti, Ruggeri e Paolucci, “gente per bene, gente fermana che ha portato un’aria nuova”. Si mostra sereno: “Ci hanno dato la spinta a proseguire. Con loro è tornato l’entusiasmo”. Perché tutto vada bene, il puzzle deve completarsi, pezzo pezzo. “In primis ci servono i tifosi, vederne duecento alla prima amichevole mi ha caricato. Per noi sono il 12esimo uomo in campo”.

Un grazie, “sperando ce poi qualcuno lo dica anche a me”, lo regala anche al sindaco e all’assessore: “Ci hanno spronato e nel possibile aiutato a proseguire”. Infine, gli sponsor che il presidente definisce “la linfa” che può e deve crescere. “Giusto criticarci, ma qualcosa di buono lo abbiamo fatto. Incluso il pagamento dell’ultimo stipendio. Lo dovevamo, ma non è mai facile. Abbiamo fatto un accordo con le giovanili della Firmum, importante per la città. E poi c’è il concordato, siamo ormai vicini alla fine. Speriamo si concluda entro pochi mesi”.

Sulla squadra entrano i dirigenti, ma Simoni di una cosa è certa: “I giovani che sono qui, sono promettenti e motivati. Stiamo allestendo una squadra competitiva”.

LA NUOVA DIRIGENZA

Il Dg Federico Ruggeri è stato chiamato quando c’era un’altra cordata pronta a entrare. “Mi avevano chiesto di smettere di giocare a calcio e intraprendere la nuova strada. Si è rotto l’accordo, poi l’amministrazione comunale con la famiglia Simoni mi ha ricontattato per proseguire il progetto sportivo che avevo pensato. Il 12 agosto è iniziata la mia storia con la Fermana”.

Primo step è stato chiamare Michele Paolucci, suo ex compagno di squadra e amico. “So che idea di calcio ha e che valori porta con sé. Sono entrato a gamba tesa per togliere il marcio e cambiare radicalmente la struttura, coinvolgendo anche chi non se lo meritava. Noi stiamo iniziando una terapia dura, speriamo che resista il corpo della Fermana” prosegue Ruggeri.

La Fermana non era organizzata per la serie D, abituata a lavorare come professionisti. Ma grazie al lavoro di tutti, “superando anche dissapori, abbiamo superato gli scogli principali”. Ruggeri a Fermo giocò dopo il fallimento, quando riparti dalla Prima Categoria. “Noi vogliamo recuperare i rapporti con chi lavorava con la Fermana e ha arretrati: noi saremo chiari, le difficoltà però le affrontiamo. Di certo chi oggi ha scelto la maglia canarina lo ha fatto con convinzione”.

Paolucci, camicia e cravatta, è contento, carico: “Stiamo facendo tanto in poco tempo. Per me è un’opportunità professionale di crescita in una realtà importante, anche se dissestata. Sono qui per fare un lavoro pulito, porto 20 anni di contatti anche con club professionistici che mi ha permesso di conoscere agenti e dirigenti che se possono sapranno aiutarci. C’è chi ha rinunciato alla commissione. E il fatto che la Fermana abbia pagato alla fine tutti gli stipendi, ha fatto la differenza. Credetemi, non avviene ovunque”. E questo stando a Paolucci è la prova che si può fare bene. “I sodi che abbiamo li spenderemo per giocatori funzionali”.

CHI C’ERA E RESTA

Marco Catalano

Walter Matacotta, direttore organizzativo, è dal 2007 con la Fermana: “La famiglia Simoni ha tirato fuori i soldi e va ringraziato. Abbiamo saputo rimettere in azione tutto il sistema e abbiamo trovato in catalano l’uomo giusto per far quadrare i conti. Ci stiamo ripulendo, la Fermana deve ripartire, è dei fermani. Poi il manto verde sarà il giudice”.

Figura cardine, è evidente anche dal punto di vista dialettico, è Marco Catalano, ufficialmente direttore amministrativo. “Sono cresciuto in curva duomo. Non sono un calciatore, ma dal 1996 la seguo ed è l’unica squadra che tifo e che mi emoziona. Ero il più grande contestatore della famiglia Simoni, poi mi hanno chiesto un incontro e una mano per superare le difficoltà, ho messo da parte l’orgoglio e a titolo gratuito collaboro. E siamo partiti dal cambiare e puntare sulla concretezza”.

Catalano è l’unico che dedica un passaggio critico agli organi di stampa: “Le parole fanno male, si cercano facili consensi. È da marzo che mi impegno e abbiamo raggiunto l’obiettivo: pagare gli stipendi. E così sarà in ogni scadenza. I soldi sono pochi, servono la buona gestione e le idee chiare. Stiamo lavorando per il concordato, fare un campionato degno, ripartire dal settore giovanile e dagli sponsor che ci hanno aiutato anche per pagare gli stipendi. E riparte da figure come Giannini e Rinaldo, che non hanno mai pensato di andarsene da qui”.

Gianfilippo Simoni, come socio e come figlio di Umberto, usa di nuovo la parola ‘scusa’: “Ci impegneremo con maggiori energie, dobbiamo recuperare questo ritardo. E lo facciamo sulle nostre fondamenta, rinforzate dall’unione di chi è qui oggi e dal supporto dell’amministrazione. Tanti sponsors, anche piccoli, si sono riavvicinati. E tutti servono per ricreare fiducia, quella che spero di ritrovare nella parte di tifosi  che si è allontanata. Dobbiamo dare certezze, per farlo ci serve il supporto dell’imprenditoria locale e noi dobbiamo aprirci”.

NUOVA E VECCHIA SOCIETA’

La base societaria resta la stessa, ma quello che deve passare è un nuovo modo di rapportarsi all’esterno. Ed è ancora catalano a intervenire: “Ci sono due strade per una società: il magnate o il territorio, fatto con piccoli sponsor che permettono obiettivi in base alle possibilità. Noi vogliamo competere in serie D, stando all’interno del concordato che stiamo raggiungendo. Non abbiamo nuovi soci, ma tante aziende che mai si erano avvicinate a Fermo. La prima squadra ha sponsor sulla maglia, abbiamo un pacchetto di nuovi ingressi finanziari che non abbiamo mai avuto. Non c’è più l’imprenditore importante che ‘frenava’ gli altri perché tanto paga lui” spiega Catalano.

“Noi siamo sempre la società, ma c’è una strategia di apertura ai partner crescendo l’appetibilità in vista della chiusura del concordato. Nel mentre stiamo riorganizzando il modello di società” chiarisce Simoni. Concordato che entro fine anno vivrà il suo passaggio fondamentale, la chiusura della parte fissa facendo partire quella rateizzabile. “E stiamo lavorando per la copertura finanziaria. Entro settembre speriamo di avere il sì dell’ufficio dell’entrate e dell’Inps”.

Che il nuovo corso funzioni lo si capisce da un dato: “Stiamo trovando una grossa apertura da parte di fornitori e aziende del territorio per aiutarci. E alcune le abbiamo sistemate. Come abbiamo chiuso tutti i contenziosi con le società sportive, parliamo di 260mila euro creati negli anni, dai tempi di Fabio Massimo Conti” spiega ancora Catalano.

PROSPETTIVA

Il progetto sportivo della ‘nuova’ Fermana è annuale, “a gennaio valuteremo in base ai risultati” sottolinea Ruggeri. Il primo settembre si aprirà la campagna abbonamenti, giorno in cui presenteremo la squadra nel pomeriggio: “La squadra è già ben strutturata, undici giocatori ufficializzati, sette in fase di tesseramento. È di valore tecnico e umano. Mancano 2-3 innesti importanti, ma dopo la Coppa, in piena sinergia con l’allenatore”.

Alcune scelte si condividono, altre le prende Paolucci. “Ma i paletti dati da Ruggeri e Bolzan non mancano. Il mister mediamente chiede la tipologia, poi bravo è chi va a prenderli. Voglio che chi viene qui deve essere felice di esserci, di stare nel posto giusto”.

La rosa è pronta per due terzi: “Abbiamo giocatori con presenze di serie B, vorrei patrimonializzare la società puntando su nostri giovani, abbiamo fatto operazioni anche finanziarie che danno senso. Questo fa capire ai giocatori che stanno in una grande società. Le cose vanno fatte bene. Per cambiare a volte serve anche soffrire, ma noi siamo pronti per dare le basi. L’attaccante? Abbiamo dei giovani bravi. Un gruzzoletto ce lo siamo tenuti per un giocatore di peso. Ma profilo funzionale, non serve il grande nome. Qui serve la fame, ma serve chi ci garantisce i punti. Abbiamo idee e lo prenderemo alla fine” conclude Paolucci. Che come tuti guarda a domenica, quando sfiderà la sua ex squadra, la Civitanovese.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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