FERMO - Il giorno del derby. Vis Pesaro – Fermana. Se ne parla da sette giorni, il posticipo ha allungato i tempi, e così la partita è stata caricata di tanti significati.
A cominciare dal dg Tubaldi. L’appello ai tifosi è stato continuo, con tanto di striscioni piazzati davanti allo stadio e sul nuovo ponte pedonale davanti all’Ipsia. La risposta sufficiente: 192 biglietti venduti, ne erano stati messi a disposizione quattrocento. Se non ci fossero state le due brutte prestazioni casalinghe contro Cesena e Recanatese, sarebbero stati sicuramente di più considerando i 700 abbonamenti staccati al Recchioni.
C’è da soffrire quest’anno, ormai è evidente, soprattutto perché la Fermana tira poco in porta, magari aiuterà l’ingresso di Paponi, e spesso paga uno o due errori commessi da una difesa di per sé solida ed esperta. A Pesaro è sfida salvezza, inutile girarci intorno. Due squadre che non stanno bene e che nel derby cercano nuova energia.
“Vogliamo fare punti, vogliamo riscattarci” commenta mister Bruniera a poche ore dal fischio d’inizio, ore 2045 con diretta Sky. Per i biancorossi di casa, però, oltre ai tre punti c’è da onorare il rinnovato stadio Benelli, quindi ognuno darà qualcosa di più. Campo in sintetico che si può seminare, una novità per entrambe le squadre, si vedrà se conteranno di più i piedi educati di Giandonato o la fantasia di Marcandella.
È anche la prima ufficiale della Fermana targata Simoni, dopo le firme che hanno sancito la nuova società e hanno lasciato nelle mani di padre e figlio anche un paio di milioni di euro di debiti, come ha ricordato Tubaldi. Che spera in un avvicinamento dell’imprenditoria locale. Di certo una vittoria nel derby suonerebbe come il canto delle sirene.
