SANT’ELPIDIO A MARE - “Oggi, dopo le sentenze del processo 'Ndrangheta stragista, si può affermare che l'appoggio della criminalità organizzata calabrese a Cosa nostra non fu solo morale, ma concreto”. Così Aaron Pettinari, caporedattore del quotidiano AntimafiaDuemila e colonna della provinciadifermo.com, nel suo nuovo libro appena pubblicato e acquistabile in edicola insieme con Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera.
Il gruppo Rcs ha infatti da tempo hanno lanciato una collana dedicata a comprendere la storia e l’evoluzione delle mafie e della criminalità organizzata. Il giornalista non ancora 40enne è stato scelto per raccontare una delle pagine più complesse: La ‘Ndrangheta stragista.
Già autore del libro "Quel terribile '92 - 25 voci per raccontare l'anno in cui cambiò la storia", Pettinari ha approfondito il ruolo della 'Ndrangheta. “A lungo si è ritenuto che Cosa nostra fosse la sola protagonista dell'attacco allo Stato nei primi anni Novanta. Inchieste, processi e sentenze, però, hanno rivelato altro. Una nuova pagina di storia è stata scritta proprio a Reggio Calabria, grazie al duro lavoro della Procura di Reggio Calabria con il particolare impegno del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo” spiega il giornalista, impegnato ogni giorno nelle principali aule di tribunale tra Palermo, Catania e Reggio Calabria per seguire e raccontare udienze che altrimenti sarebbero avvolte dal silenzio.
La linea di fondo della collana, e del libro, è che attraverso il racconto semplice di fatti, storie ed eventi, è quella di mostrare varie sfaccettature delle organizzazioni criminali facendo luce sugli aspetti più complessi di queste realtà.
“Si parte dalle storie di Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, due capimafia condannati all’ergastolo. Entrambi ritenuti responsabili, in qualità di mandanti, di quegli attentati ed omicidi avvenuti tra il dicembre 1993 e il febbraio 1994, in cui furono uccisi gli appuntati Antonino Fava e Vincenzo Garofalo (18 gennaio 1994 sull'autostrada Salerno-Reggio, ndr). Altri attentanti solo per caso non hanno prodotto vittime. Era il periodo delle stragi” aggiunge l’autore nell’introduzione in cui cita il procuratore Lombardo: “Dietro le stragi c'era un disegno eversivo di un quadro più ampio di natura politica".
Pettinari nel volume di 160 pagine si muove tra carte di tribunale e troppi misteri e segreti d'Italia che vanno oltre e mostrano l'esistenza di un sistema criminale in cui mafia siciliana e 'Ndrangheta calabrese si sono mosse da protagoniste in maniera unitaria. Il libro è in edicola in questa settimana ed è acquistabile anche su store.gazzetta.it - store.corriere.it