di Raffaele Vitali
PORTO SANT’ELPIDIO – Scarpe rosse, simbolo dell’impegno dei calzaturieri contro la violenza delle donne. Al Gigli si potranno ammirare, fino alla Befana, grazie alla mostra nazionale di Assocalzaturifici che porta in giro per l’Italia il messaggio di un mondo in cui le donne rivestono un ruolo chiave, una quarantina di modelli. Mostra che lasciata la città elpidiense sarà a Bruxelles, al parlamento Europeo.
“Attenzione al mondo femminile fuori e dentro l’ambiente di lavoro, questo dobbiamo sempre ricordare” esordisce Valentino Fenni, presidente dei calzaturieri di Confindustria Fermo e vicepresidente di Assocalzaturifici. È lui che ha voluto, insieme alle imprenditrici ai vertici dell’associazione, Leombruni, Cuccù e Vallasciani, questa esposizione a Porto Sant’Elpidio. Una esposizione che diventa lo stimolo per realizzarne una ‘made in Fermano’ da rendere poi itinerante su tutto il territorio. “Contribuiremo anche noi con una scarpa realizzata a scuola” sottolinea subito la professoressa dell’Ipsia che ha accompagnato all’inaugurazione i suoi studenti.
Le scarpe sono una diversa dall’altra, ognuna ha il nome di una donna, sono frutto dell’estro di modellisti e imprenditori, tutte accomunate dal colore rosso che in due modelli va oltre la normale linea dell’azienda. È il caso di un sneakers in cui la colorazione è stata fatta in modo tale da dare l’idea del sangue, della violenza subita, e di una scarpa col tacco dedicata a Gynaika in cui i due tacchi sono diventati opera d’arte: da un lato il gambo con rose rosse, simbolo della donna amata, dall’altro il gambo secco che rappresenta la violenza, l’abbandono.
“Una iniziativa come questa va vissuta appieno. Oltre a ringraziare Confindustria che ha scelto la nostra città e la location, per accendere un faro. Una cultura che avvicina e non divide, questo dobbiamo promuovere. La nostra tradizione calzaturiera è perfetta per dare spazio a questa mostra, che è ancora più attuale in questo momento” sottolinea il sindaco Massimiliano Ciarpella.
I calzaturieri devono tanto alle donne, lo dicono i numeri. “Su 141 mila addetti, 69mila sono donne. I dati sono del 2021, gli ultimi disponibili per questa analisi macro, e dimostrano che c’è ancora da fare sotto diversi punti di vista. C’è troppa differenza tra le mansioni: uguale la divisione tra operai, sono il doppio le donne tra i quadri intermedi e amministrativi, ma sono quasi tutti uomini quando si parla di posizioni apicali. Dobbiamo e possiamo migliorare” riprende Fenni che volge lo sguardo alle tre vice, Leombruni dei calzaturieri e Cuccù dei Giovani imprenditori, Vallasciani di Confindustria Fermo.
Sono loro la prova che il sistema sta cambiando. “Oggi a capo delle aziende ci sono ancora poche donne. Ma numerose ne stanno subentrando nel calzaturiero. Molte donne forti, valorose, capaci che si stanno facendo spazio nel mondo imprenditoriale. Un mondo che era trazione maschile. È importante che le scuole, le università possano sensibilizzare i ragazzi per colmare il divario che ancora è presente. Come giovane vi invito a rispettare voi stessi, ancora dobbiamo difenderci e voi giovani dovete essere parte del cambiamento” chiarisce Sara Cuccù, che l’esempio ce l’ha in casa con Annarita Pilotti, che è stata anche la prima donna presidente di Assocalzaturifici. E ora ne arriva un’altra, la lombarda Giovanna Ceolini, candidata unica che presto sarà eletta dai calzaturieri.
Caterina Leombruni aggiunge: “Donne si nasce, non si sceglie. Non è una condizione, è una realtà. Ogni giorno sono orgogliosa del mio essere e prendo le mie decisioni al pari di qualunque uomo, con lo stesso rispetto. La sensibilizzazione serve, anche perché qualunque donna smetta di non rispettarsi”.
Ascoltano la dirigente del Montani, Stefania Scatasta, e gli alunni e alunne della sezione moda dell’Ipsia, quelli della classe adottata da Fendi. E alla parte maschile si rivolgono due interventi, quello di Andrea Putzu e di Lara Vallasciani. “Sensibilizziamo gli uomini. Su questa mostra dobbiamo riflettere in primis noi uomini. Ancora oggi nel 2023 ci sono violenze vergognose sulle donne. Riflettiamo tutti, non solo i giovani. È la politica che deve continuare ad agire” le parole del consigliere.
“Dobbiamo portare il nostro messaggio per far capire che essere donne non è semplice. Oggi abbiamo il diritto di voto e non era scontato. Sembra sempre che dobbiamo essere contro qualcuno, invece dobbiamo essere al fianco di uomini che portano avanti il messaggio insieme con noi. Per fortuna non tutti gli uomini sono violenti e ci snobbano. Vogliamo vicino alle donne la voce di uomini che portano avanti questo messaggio di parità”.
Ed è su quello che lavorano ogni giorno Maria Lina Vitturini e Francesca Palma, presidente della Commissione pari opportunità regionale e provinciale. Con il consueto entusiasmo, la Vitturini parla direttamente ai giovani, ricordando l’importanza della prevenzione de la segnalazione delle violenze al numero 1522 per evitare tragedie, e lancia una proposta ai calzaturieri: “Due in realtà, la prima è la certificazione di parità, che riguarda le aziende sopra i 50 dipendenti e permette di ricevere sgravi fiscali e partecipare a bandi, se vengono fatti progetti per le donne. La seconda, e sarei pronta anche a finanziare l’iniziativa, è di inserire nella scatola delle scarpe da donna i riferimenti al 1522 o del materiale informativo”.
Fenni ascolta e subito apre: “Lavoriamoci presidente, siamo a disposizione”. In chiusura l’avvocata Palma che nella sua commissione ha all’interno anche associazioni di volontariato, oltre che amministratori: “In questo campo, in cui c’è sempre ancora molto da fare. Avere studenti in questa occasione al fianco delle forze economiche vitali è un ottimo segnale. Vedere giovani imprenditrici che hanno creato e continuano a creare ricchezza ci fa ben sperare. La scarpa rossa è un simbolo e i simboli servono perché diffondono e fanno capire che c’è da fare per acquisire modalità di vita adeguate”.
È il momento di scoprire le scarpe, che chiunque potrà ammirare, e così riflettere, entrando liberamente all’interno del polo culturale Gigli, nel cuore di Porto Sant’Elpidio che così ha deciso di abbinare alla serena leggerezza del Natale una necessaria riflessione.