di Raffaele Vitali
Il saldo commerciale dell’industria Tessile-Moda italiana oltrepassa i 6,1 miliardi di euro, in crescita di quasi il 5%. Germania e Francia sono ancora i prim mercati di tessile e moda, anche se crescono Svizzera e Regno UNito, noostante la Brexit. Bene anche la Cina, ma non va dimetnicato che tutta l'Asia vale 1,5 miliardi in meno della Francia. I dati dell’indagine di Confindustria Moda aprono le porte del Pitti Uomo, la quattro giorni (7-10 gennaio) che porta a Firenze buyer di tutto il mondo, attratti da abiti e accessori che profumano di made in Italy. Anche se ormai dentro la Fortezza da Basso si ritrova tutto il mondo produttivo, dal Giappone all’America dei player più importanti del menswear e del lifestyle contemporanei.
Chi espone, una cinquantina i marchigiani, e chi osserva cerca di indicare la via al futuro, segnando le strategie del retail moda globale. L’importanza del Pitti, dove sempre più aziende fermane e marchigiane giocano da protagoniste, è confermata dall’impegno di Mise e Ice in particolare nel settore ospitalità, media relations e pubblicità. Sono 1.203 i marchi esposti, di cui 540 esteri (45%), con 265 tra nomi nuovi e rientri, presenti alla Fortezza da Basso, su una superficie espositiva di 60mila metri quadrati. Sono attesi agli stand delle aziende oltre 30mila tra visitatori e buyer. Sono stati circa 36.000 i visitatori in totale del salone n.96: oltre 23.800 i compratori all'ultima edizione estiva, dei quali oltre 9.100 i buyer dall'estero.
Il simbolo scelto per il Pitti Uomo 97 è la bandiera che sventola nello scatto realizzato dal fotografo reporter Franco Pagetti. “Tessuti sempre in movimento, come quelli degli abiti che portiamo, e che come gli abiti sono simboli mobili di identità, di appartenenza, di pensiero, di sentimento. La bandiera non è mai un tessuto muto, dice sempre qualcosa, suscita sempre un’emozione perché parla secondo messaggi universali. È espressiva, entusiasta, insolente. Fluttua, si cala, si ammaina, si alza, si porta, si piega, si sventola. Le bandiere sono anche bellissime composizioni geometriche, producono un piacere nel vederle sventolare. Pitti è come le Nazioni Unite della Moda, dove ogni brand ha la propria bandiera, ma anche dove ognuno di noi può farsi bandiera di se stesso” spiegano gli organizzatori che danno il benvenuto a Jil Sander, il guest designer di Pitti Uomo 97. Lucie e Luke Meier – co-direttori creativi di Jil Sander dalla primavera del 2017 – presenteranno la nuova collezione menswear dell’iconica fashion house tedesca con un evento speciale a Firenze.
Spaccio speciale per la Woolrich che ha in Enrico Paniccià un partner fondamentale con la linea delle scarpe. In occasione del 190esimo anniversario del brand, Woolrich presenta “The Ultimate Woolrich Experience” presso La Dogana di Firenze. Un’installazione su tre ambienti, un’esperienza unica e immersiva sull’universo multisfaccettato di Woolrich, nella quale verrà presentata per la prima volta la Woolrich Arctic Capsule, un tributo all’evoluzione dell’iconico Arctic Parka.
Spazio poi, tre le curiosità, a Sergio Tacchini e K-Way, l’antipioggia per eccellenza entrato nei dizionari. E poi, Marche in vetrina grazie alla prima visione della Lardini by Yosuke Aizawa, una capsule all’insegna del design contemporaneo di alto profilo realizzata in collaborazione con il creativo giapponese Yosuke Aizawa, fondatore del brand White Mountaineering.
Insomma, di tutto dentro i padiglioni dell’esposizione più fashion, dove chi arriva e colpisce l’occhio viene immortalato da decine di fotografi appostati per fermare nel tempo gli abbinamenti più estrosi o l’eleganza sopraffina condita da barbe ben curate e colori sgargianti. Pitti, the place to be, anche per i calzaturieri del distretto, da Alexander Hotto a Doucal’s, da Franceschetti a Lidfort, da Green George a Sassetti passando per Officine Creative, Fabi, Pantofola d’Oro e Falc.