di Raffaele Vitali
FERMO – “Ridiamo alla città un pezzo della sua storia, entrando nel futuro”. Cinque anni dopo il terremoto, la Pinacoteca riapre le sue porte. Ogni quadro e ogni stanza saranno ammirabili. Tranne un’opera, per ora, il Martirio di Santa Lucia di Jacoviello del Fiore che necessità di un clima particolare, che si può rendere tale, nella stanza al piano terra solo con un macchinario che costa 35mila euro per cui il comune ha già stanziato le somme.
I DANNI
“Il sisma del 24 agosto non toccò il Palazzo dei Priori, dove era in corso una importante mostra dedicata all’anello di Cupra, con opere di Hayex e Van Gogh. Il terremoto invece ha danneggiato il palazzo il 30 ottobre (per il recupero oltre 700mila euro di lavori, ndr)” ricorda Paolo Calcinaro, supportato in quesi giorni dall'allora vice Francesco Trasatti, oggi alla guida del Consiglio comunale.
Una lesione evidente nella sala attigua al gabinetto del sindaco e nella sala del mappamondo “che è stata recuperata con un’operazione a cuore aperto, celebrata poi dalla visita dell’allora premier Paolo Gentiloni” prosegue il sindaco. Dopo il mappamondo, in funzione la sala dei ritratti, a lungo mentre proseguivano i lavori nel resto della pinacoteca usata come deposito dei libri.
E così, da oggi, torna il Lanfranco, torna il Pagani, appena recuperato grazie al supporto di Banca Generali, brilla il Crivelli, affascinano gli arazzi: “Ci affacciamo al Natale sicuri di poter offrire il meglio possibile” prosegue rivolgendosi ai vertici delle forze dell'ordine che non sono voluti mancare.
Micol Lanzidei, assessora alla Cultura, incassa e si prepara a fare della pinacoteca il cuore dell’offerta culturale del capoluogo. “Nel 2020 abbiamo realizzato una serie di video per rendere accessibili i musei, anche utilizzando il linguaggio Lis. Il pubblico non è mai mancato, magari è cambiato perché l’offerta virtuale ne ha modificato l abitudini, ma poi il contatto e la presenza sono fondamentali”.
IL PATRIMONIO
Che il patrimonio sia ricco, lo dice chi non è di Fermo, come il dottor Castaldi, uno dei punti di riferimento della Sovrintendenza delle Marche, oggi raddoppiata con la sezione Marche sud affidata a Moriconi: “Questa città ha un patrimonio interessante. Tocca tante epoche con una integrità spesso rara e una forte identità collettiva. Quando si pensa al post sisma, si parli anche delle città che ricostruiscono la propria essenza. Insieme abbiamo pensato a nuove soluzioni, abbiamo approfittato per restaurare. Questa pinacoteca ha una collezione preziosa. E ancora – prosegue il Sovrintendente – non troverete le tavole lignee, la parte più antica, che necessita di quella climatizzazione di cui parlava il sindaco. Sono certo che palazzo dei Priori diventerà un Lugo di scambio culturale, magari offrendo spazi a collezioni anche di altre città colpite dal sisma”.
PINACOTECA PHYGITAL
Per tutti è un giorno di spinta, di impulso. E il 28 novembre lo capiranno tutti i cittadini di Fermo che avranno libero accesso, un open day della cultura in cui ammirare i quadri ma anche i nuovi allestimenti per cui il Comune ha investito 30mila euro. Completamente nuova è la sala degli arazzi, con i fili d'oro che riprendono i disegni di Giusto di Gand, mentre il Rubens ha ripreso il suo posto al centro della grande stanza finale.
“Non siamo rimasti fermi in questo lungo periodo, abbiamo investito sulle piattaforme digitali che permettono una fruizione competa. Mentre procedono lavori concreti, come la terza sala di Torre di Palme, stiamo terminando un portale dedicato ai musei, un nuovo virtual tour, che si muove dalla sala del mappamondo alle cisterne fermandosi davanti al Rubens” prosegue l’assessora prima di dare il via al tour, con tanto di guida, che rende simpatico pure il ‘margutto’, il cinquecentesco fantoccio ligneo che durante la storica giostra veniva usato come bersaglio.
@raffaelevitali