FERMO – Un discorso che è stato accolto dalle Marche con tanto di applausi. In primis quello del Governatore Acquaroli. Giorgia Meloni si è presentata alla Camera con una lunga lista di cose da fare, ma poche promesse. Marche soddisfatte da un paio di passaggi tra i 70 minuti di discorso.
Tre le questioni fondamentali che seguono il suo “non ho mai nutrito simpatia per i regimi, fascismo incluso. E ho sempre ritenuto le leggi razziali la pagina più vergognosa del nostro Paese”. I punti chiave sono la convinta adesione dell'Italia all'Ue e alla Nato; il sostegno a Kiev; la necessità di fare le riforme, prime tra tutte quelle per il presidenzialismo e per l'autonomia differenziata.
Si definisce un underdog, la sfavorita che è arrivata in cima stravolgendo ogni pronostico. “e ho intensione di stravolgerli i pronostici”. Seduta tra i due vicepremier: Matteo Salvini e Antonio Tajani, confessa di sentire sulle spalle tutto il peso di essere la prima donna premier e, lasciando in soffitta finalmente la metafora calcistica, definisce l'Italia come “la nave più bella del mondo, che è in piena tempesta”.
È sicura che ricucirà le vele strappate. Ed ecco il primo passaggio che interessa le Marche: “”Servono infrastrutture che uniscano il Nord con il Sud, il Tirreno con l'Adriatico e soprattutto le isole”. Ma non cita il ponte sullo stretto tanto caro al ministro Salvini.
Assicura che verranno sfruttati i giacimenti di gas che sono in Italia e che contro l'inflazione è necessario rivedere il sistema fiscale e mettere in campo alcune misure come il taglio di 5 punti del cuneo fiscale.
Ed ecco l’altro passaggio quando parla di investimenti strutturali per affrontare l'emergenza climatica che ha causato troppe vittime nelle Marche. È il passaggio che fa alzare tutti in piedi, minoranza e maggioranza. Anche quello dedicato alla necessaria ricostruzione post sisma. "È un segnale per noi importante, che testimonia non solo la sensibilità verso le emergenze ma contemporaneamente un approccio a tematiche fondamentali quali la sicurezza del territorio e il cambiamento climatico" commenta Acquaroli.
Promette di fare, a prescindere dal consenso. “A costo di non essere compresa e perfino di non essere rieletta”. È dura sul reddito di cittadinanza: “Dobbiamo dare lavoro, non assistenzialismo”. E qui arriva l’applauso di Calenda e Terzo Polo. Dopo aver citato le donne italiane che hanno sfondato come lei il soffitto di cristallo, da Grazia Deledda a Samantha Cristoforetti, continua a difendere la famiglia che deve essere protetta perché la donna deve essere libera e non costretta a scegliere tra figli e lavoro.
r.vit.