I comuni sono stati messi a dura prova in questo periodo. Ma la risposta, grazie al mondo del volontariato, oltre all’impegno dei dipendenti, ha superato spesso le aspettative. Un ruolo chiave lo giocano i gruppi di protezione civile, che sia quello numeroso e strutturato del capoluogo, aa quello di piccole realtà come Monsampietro Morico o Amandola, per citarne qualcuno.
Negli ultimi due casi, l’ultima missione è stata detta dal cuore: entrare dentro i cimiteri chiusi e portare un fiore o semplicemente pulire i vialetti. “Un modo – spiegano i sindaci Gualtieri e Marinangeli – per onorare i defunti, per rendere viva la memoria e soprattutto ringraziare chi ci ha preceduto”.
Poi ci sono le macro azioni, come quella che a Fermo vede impegnato il corpo guidato dal dirigente Paccapelo e dall’assessore Ingrid Luciani, oltre che dal coordinatore Paniccià. “Impegno quotidiano applicando nuovi metodi di intervento, elaborando nuove procedure e misurandosi con nuove attività, con grande professionalità e spirito di adattamento, senza far mancare mai il loro supporto alle esigenze della città” ribadisce l’assessora. Interventi a tutto campo: ausilio nel servizio di check point DDT (Diagnostic Drive Trough) per i tamponi, consegna di kit igienico sanitari e di mascherine a persone in difficoltà e a soggetti in isolamento domiciliare, supporto logistico alla Protezione Civile Regionale Marche per il montaggio e l’allestimento di tende (come avvenuto, ad esempio, all’ingresso del nuovo pronto soccorso del Murri e nell’area dell’ex pronto soccorso) e consegna di kit scolastici per consentire la didattica a distanza.
Questo è il magico mondo dei volontari che tocca ogni comune, che sia Servigliano o Montegiorgio, Grottazzolina o Porto Sant’Elpidio.
r.vit.