di Raffaele Vitali
FERMO – E rieccola Tipicità, ancora più colorata di sempre grazie alla gioia che porta la delegazione della Tanzania, il paese super ospite.
La trentunesima edizione si apre davvero alla grande, con il famigerato ‘serpentone’. “L’edizione dell’esperienza perché si potrà vivere ogni momento in modo unico” introduce il patron Angelo Serri. “Avere tante autorità, dal viceministro al presidente della regione e poi tanti sindaci, che dimostrano davvero quanto stiamo crescendo come rete” prosegue il sindaco Paolo Calcinaro che ha accolto undici delegazioni extra marchigiane. In testa il comune di Venezia con l’assessora Paola Mar che poche settimane fa era seduta al tavolo con Micol Lanzidei per creare un legame tra i due carnevali.
“Entusiasmo, dopo qualche edizione vissuta in forma phygital. Qui c’è gente che ha voglia di stare insieme. In testa chi ha scelto di esporre, di portare i prodotti. Orgoglio, passione e autenticità sono i tre ingredienti principali” riprende il presidente della regione Francesco Acquaroli.
Protagonista assoluto è l’ambasciatore della Tanzania, Thabit Kombo, che ha regalato un braccialetto autoctono a Calcinaro: “Ho due motivi per essere qua: la prima è essere qui per chiedere alla regione Marche una collaborazione con la Tanzania; la seconda è per conoscere i prodotti del made in Marche, ma vi assicuro che abbiamo dei nostri prodotti locali con cui avviare uno scambio che gioverà a tutti”.
Prosegue l’ambasciatore: “Abbiamo il turismo da offrire con Zanzibar e vi aspettiamo per la grande festa di luglio in cui esponiamo tuti i prodotti che vengono realizzati nel nostro Paese. C’è un aereo che ogni settimana parte da Malpensa, quindi non ci sono problemi di collegamento”. E considerando che presto ci sarà anche l’Ancona – Milano, la Tanzania sarà ancora più vicina.
“La nostra terra – ricorda l’ambasciatore - è tre volte più grande dell’Italia e abbiamo solo il 20% della terra coltivata. Questo potrebbe essere di aiuto per entrambi i paesi per collaborare, visto che voi avete la tecnologia. Facciamo uno scambio di formazione, noi mettiamo a diposizione 10mila ettari da coltivare”: chissà che la Coldiretti non ci faccia davvero un pensiero, intanto la presidente Gardoni ha preso appunti.
Come lo ha fatto il Governo con il sottosegretario Luigi D’Eramo: “Porto il saluto del ministro Francesco Lollobrigida, che è come se fosse qui. Questo festival rappresenta lo spirito dell’eccellenza dei prodotti agroalimentari, ma soprattutto sintesi tra terrirono, cultura, arte, sapori e biodiversità. Fermo è un territorio eccezionale, la collaborazione sarà continua a e totale”. Alla vetrina del made in Italy “che per noi è made in Marche” non poteva mancare la sottosegretaria locale Lucia Albano. Oltre a consiglieri regionali, i rettori delle università e politici di ogni livello.
A loro il serpentone, agli imprenditori che hanno deciso di prendere uno stand dentro il Fermo Forum la tre giorni in cui creare relazioni, farsi conoscere e magari vendere i prodotti. O chi ha scelto una delle aree dedicate per far emergere progetti, si pensi alla Fermo Deaf Friendly City capitana da Carlo Nofri che ha avuto nell’ex onorevole Emiliozzi la prima supporter, reti territoriali, come la Cna o la Coldiretti con tanto di Biofavole.
Tipicità è festa, ma è soprattutto economia. Per questo Gino Sabatini, presidente della Camera di commercio delle Marche non manca mai: “Le Marche nell’agricoltura hanno una grande risorsa. Ricordarlo a tutti è sempre importante. Tipicità lo fa”. E lo farà fino a lunedì per poi riprendere la strada che la porta in giro per le Marche, l’Europa e, se verrà accettato l’invito dell’Ambasciatore, in Africa.
@redazione