AMANDOLA – Destinazione 2030 con Adolfo Marinangeli. Il sindaco che ha portato cinque anni fa la tecnologia tra i Sibillini, prende come motto uno degli slogan europei. Voti giovani ce ne sono seduti vicino all’ingegnere che chiede ai suoi cittadini il terzo mandato alla guida di Amandola.
“Continuiamo a crescere insieme” è il messaggio chiaro che viene dato agli amandolesi. “Non siamo ‘promettiamo’ e ‘faremo’ perché basta guardare fuori dalla finestra per vedere quanto ‘fatto’. Per cui, partendo da qui, Amandola sa che può e certamente crescerà” introduce Marinangeli.
Gli incontri con i cittadini sono cominciati. È palese a tutti che ogni angolo della città è stato interessato da interventi”. Ci sono 31 cantieri per 36 milioni di interventi in corso. “Oltre a quello del maxi dell’ospedale, che è stato collaudato proprio in questi giorni. Per cui, posso dire che chiudo questo secondo mandato lasciando al territorio una struttura completata” prosegue. Ad Amatrice l’ospedale è in fase di costruzione, a Tolentino si è nella progettazione, ad Amandola è stato completato: “L’impegno dell’amministrazione è stato un perno, negarlo è troppo per tutti”.
Una lista giovane, lo rivendica. “E’ un punto cardine della lista, sette 12esimi dei componenti vanno tra i 20 e i 36 anni. E ci sono quattro donne che si sono messe disposizione, quattro professionalità differenti che potranno contribuire per far crescere Amandola” ribadisce.
Davanti ha un plico di pagine, è il programma. “che è nato a più mani, partendo da una community creata sui social che ha permesso di creare dodici gruppi di lavoro tematici con serrate disquisizioni. Un programma non chiuso, ma modulabile. Siamo partiti non dal ‘continuiamo’ ma dal rilanciamo e miglioriamo anche quanto definito”.
Amandola nei prossimi cinque anni deve confermarsi capofila dell’area montana: “Possiamo essere il centro delle aree interne, siamo davvero la locomotiva dei Sibillini con tanti vagoni attaccati, sono i comuni vicini, la Snai, il turismo, l’economia circolare. In ogni vagone oggi ci sono i 12 componenti della lista per far sì che migliorino”. Una lista che gli piace: “Facciamo un salto di qualità”.
Mai come questa volta punta sull’economia. “Siamo l’ottavo comune della provincia di Fermo come Pil e reddito pro capite. “Di certo siamo il primo dell’area montana, non posso confrontarmi con la costa. Ma di Pedaso ce l’abbiamo più alto, ed è una realtà a noi simile. Questo significa che molti problemi sono risolti e il terremoto è alle spalle. Abbiamo il 60% della ricostruzione tra partita e completata e il 100% delle opere pubbliche ha cantieri attivi. Questo fa sì che il patrimonio sociale e civico si è incrementato di 11mila euro ad abitante” rivendica con orgoglio.
E se l’economia migliora, cresce anche la qualità della vita. “Questo comporta che la scelta del candidato diventa ancora più importante. Se ognuno pensa all’azienda, alla casa, alla famiglia, non può che puntare sulla figura più capace. Io vivo ad Amandola, investo ad Amandola: tutti dobbiamo capire che se cresce l’economia della città, cresce quella del singolo. Andiamo oltre parentele e amicizia, scegliamo il bene comune. Perché sbagliando la scelta si potrebbe bloccare davvero lo sviluppo di Amandola”.
Promette di lavorare per la pace sociale e comunitaria. “Non possiamo vivere in una città spaccata, spesso per motivi esterni. Mi farò carico e ci metteremo tutti impegno perché avvenga e si riesca a creare una comunità più coesa, integra e attenta nell’alimentare la locomotiva”.
Economia è anche il bilancio della città: “Che in tre anni abbiamo portato in attivo. Continueremo a investire nelle attività commerciali. Noi stiamo per dare il via al terzo progetto ‘centro commerciale naturale’ con fondi a fondo perduto che vanno aa favore delle attività. Il ministero degli Interni ci ha finanziato per due volte, sono certo che chiunque guiderà il comune dopo le elezioni potrà ripresentare un bando grazie a bilancio sano e progetti pronti”.
Chiaramente lui spera che tutto continui a essere gestito da lui e dalla sua squadra: “Abbiamo rimesso a posto i conti. Nel 2014 c’era 1.2 milioni di passivo. Oggi, grazie ai consiglieri che mi hanno accompagnato il Comune in un futuro fatto di numeri positivi che garantiscono mesi se non anni di tranquillità”.
Leggendo il programma degli avversari, si rasserena: “Dicono entrambi i candidati che sono stato bravo e ho lavorato bene, facendo tante cose. Lascia un’amministrazione ricca e organizzata. Ma, aggiungono, deve andare via. Principalmente per il mio carattere, almeno così dicono. Però mi vorrebbero utile dai banchi di minoranza, ma è chiaro che io dico agli amandolesi lasciatemi essere utile come sindaco”.
E chiarisce ancora meglio il concetto: “Per i miei avversari sono come lo chef che ha preparto il grande piatto, la sala è felice, chiede di incontrarlo, ma qualcuno preferisce che a uscire sia quello vestito bene, con le mani pulite perché non ha fatto nulla ma è simpatico”.
Sa che per qualcuno è spigoloso, una figura non facile: “Spigoloso? Forse è per questo che oggi abbiamo un ospedale, un comando dei vigili del fuoco e ancora la Stradale. Un carattere forte che metto a disposizione della mia città”.
Ma lui è uno, poi c’è la squadra. “Li ho scelti perché ognuno di loro ha fatto qualcosa per la città. E siccome ci saranno scelte importanti nei prossimi cinque anni, servono persone capaci. Noi abbiamo messo a posto i contenitori, ora andranno gestiti. E lì c’è il difficile, c’è la sfida di portare Amandola in Europa, partendo dal nostro simbolo, u cerchio colorato di parallelepipedi che parla proprio al resto del continente”.
E per questo tornerà la Sibillini Europe Summer School e crescerà l’unione con il nostro sentimento europeista e quelle che sono le grandi sfide europee nella riqualificazione ambientale, biodiversità e sviluppo sostenibile. “Siamo pronti per queste scelte”.
LA LISTA
Enrico Sciamanna è uno di quelli che lavorerà con l’Europa, da laureando in Relazioni Internazionali con esperienza negli Stati Uniti nel marketing.
Giovanni Annessi, consigliere comunale uscente
Daniele Cappelletti, presidente associazione sportiva. “E costruiremo una casa comune delle associazioni con un milione di finanziamento già ricevuto”.
Alessio Ciabattoni, operaio e agricoltore
Orfeo Cruciani, storico vigile urbano
Roberto De Santis, dipendente pubblica amministrazione
Maria Rita Grazioli, rappresentante Confcommercio. “Con un bilancio sano si possono fare politiche attive, abbattendo le tasse comunali per le attività favorendo lo sviluppo dell’economia. Noi dobbiamo far crescere il benessere, da ottavo vogliamo scalare nuovi step del pil pro capite. Un esempio è venuto dal bando borghi con 800mila euro per dodici imprese a fondo perduto. E poi è nata la comunità patrimoniali, per il recupero dei percorsi turistici e legati alle tradizioni”.
Alessio Mariani, consigliere uscente
Elisa Marinozzi, operatore sanitario al PPI dell’ospedale è il valore aggiunto per la sanità.
Sonia Pieragostini, imprenditrice
Jessica Scagnoli, farmacista
Gianluca Starnoni, studente 20enne, primo sindaco del consiglio comunale dei ragazzi otto anni fa e ‘intermediario verso i giovani’. “Se siamo qui – chiarisce – è per migliorare in alcuni aspetti. Le feste principali saranno rimodulate, hanno un target più elevato per età in questo momento, siamo certi che potremo portare il rinnovamento utile ad arricchirle ancora di più. Eravamo convinti di poter sanare la frattura con gli altri ragazzi che si sono candidati con Lupi, ma il punto di incontro alla fine non c’è stato. Le idee le abbiamo chiare, il programma è dinamico, si potrà sempre integrare con le loro buone idee una volta che amministreremo”.
Raffaele Vitali