PORTO SANT’ELPIDIO – “Fiducia nella città”. È la sua lista, come dice il nome: ‘Paolo Petrini sindaco’. L’ha voluta, l’ha creata e di fondo è quella per cui si mette in gioco. “Le intenzioni sono chiarite dal nome”. Le ha incontrata una dopo l’altra le persone della lista: “Quando ci ho parlato non ho chiesto di che partito fossero, gli ho spiegato il mio programma e ho chiesto una amano a me e alla città per fare passi in avanti” spiega il candidato del centrosinistra.
Quartiere dopo quartiere il programma si va arricchendo grazie al mix tra giovani e non. “Dopo il Covid sono emerse fragilità e solitudini inaspettate, con situazioni di disagio. Anche con un aumento di uso di droghe. Una situazione da affrontare subito, che va oltre il tema degli anziani soli o della disabilità che necessità dell’aiuto della comunità. Accendere un faro sui giovani e problemi sottotraccia è qualcosa che sta mancando in campagna elettorale”.
Con i ‘suoi’ a fianco, Petrini parla più liberamente che durante la presentazione della lista del Pd. I temi che sottolinea non hanno matrice politica, ma solo cittadina. “Vogliamo creare un centro diurno per anziani non autosufficienti, un luogo che possa aiutare le famiglie, alleggerendo situazioni complicate, facendo vivere nel modo più dignitoso gli anziani”.
Vuole poi riorganizzare la medicina territoriale, peer quelli che sono i compiti di un sindaco: “Portare i medici di famiglia alla Cittadella del sole è un progetto da concretizzare, visto che l’amministrazione Franchellucci già ha avviato la questione”.
Ma non solo, perché c’è il benessere mentale dei giovani tra le sue priorità, oltre a un potenziamento della prevenzione attraverso le associazioni, che sono tante e dinamiche in città. “Dobbiamo andare a intercettare gli anziani soli che non vanno a farsi controllare. Stanziare qualche fondo di bilancio per convenzionare la Croce verde per facilitare il trasporto sanitario, ci aiuterà. Così come andare incontro a solitudini involontarie, solo perché non trovano i canali di socializzazione, magari l’associazione di quartiere”.
Il territorio va vissuto, nei modi più diversi e al contempo protetto, “di certo con i vigili di quartiere”. Ridare ruolo ai quartieri “è il primo tassello di un welfare di prossimità”. Bisogna parlare di città, anche sapendo che sono le opere pubbliche a fare più scena. “Se funziona meglio la comunità, cresce il benessere collettivo. Insieme possiamo ridare fiducia a ogni elpidiense”. Il suo impatto sul sociale riguarderà anche lo sport, “magari con voucher che compensano situazioni di disagio che poi impediscono alle famiglie di far divertire i figli”.
LA LISTA
Emanuele Bronzi, 18 anni studente di Scienze della Navigazione
Roberto Verducci, 34 anni commercialista
Riccardo Curtosi, 27 anni praticante avvocato
Paola Perticarà, 53 anni dipendente azienda calzaturiera
Annalisa Marcucci, 52 anni designer di calzature, docente alla Poliarte e presidente Unione stilisti Marche
Silvia Quintili, 36 anni, commerciale
Daniele Bellesi, 45 anni libero professionista
Tonino Costantini, 71 anni pensionato e animatore dei centri sociali
Marta Fabi, 24 anni pedagogista
Barbara Cervigni, 52 anni farmacista
Fausto Montevidoni, 63 anni pensionato calzaturiero
Paolo Minnucci, 40 anni tirocinante in comune
Enrico Mancini, 74 anni pensionato e perno degli scout
Adriana Piccioni, 65 anni pensionata, ex dipendente del comune
Luca Silenzi 22 anni studente universitario
Annarita Totò, 60 anni e dipendente Ast