MONTEGRANARO – Passaggio di consegne in vista dentro la Lega delle Marche. L’onorevole Augusto Marchetti, che da anni gestisce il partito di Matteo Salvini come commissario, non nasconde più il futuro: “I primi di giugno si terrà il Congresso Regionale e Mauro Lucentini è la persona giusta per guidare la Lega Marche”.
Per l’ex parlamentare di Montegranaro un riconoscimento politico importante che arriva da Roma, direttamente dal leader Salvini. Sii conferma uomo di partito Lucentini, che da mesi viveva in un limbo senza mai però restare nell’ombra, ha infatti pianificato più di un incontro coni vertici governativi per affrontare questioni chiave per le Marche e il Fermano in primis. Ora lo farà con ancora più forza, essendo il vertice del Carroccio in regione.
Rivendica il lavoro fatto Marchetti: “In questi tre anni il nostro movimento è cresciuto e si è rafforzato, tagliando traguardi decisivi per il presente e il futuro di tutti i territori. Nel 2020 abbiamo guidato il centrodestra alla vittoria della Regione, abbiamo otto consiglieri regionali, tre assessori, la vicepresidenza, amministriamo un capoluogo, la Provincia di Macerata, tanti comuni e in molti altri siamo maggioranza”.
Una classe politica e amministrativa in crescita. “Sono fiero di passare il testimone a Lucentini, guiderà persone di comprovata qualità. Lavorerà in continuità con quanto fatto fino a oggi proseguendo sul sentiero che abbiamo tracciato insieme. La Lega si serve con tenacia e correttezza, anteponendo sempre il bene del movimento al tornaconto personale, Mauro ne è un esempio”.
Marchetti il legame con le Marche non lo perde, in fin dei conti qui è stato eletto: “Con questo incarico Lucentini dimostrerà ogni giorno le sue capacità, so già che ne è all’altezza”. Lucentini è ancora a Roma, risposnte al telefono ovviamente soddisfatto: "Prendere il partito dopo il grande lavoro di Marchetti, che ha creato la struttura, è una sfida. Grazie a Matteo che ha riposto la sua fiducia in me. Io e Salvini abbiamo due cose in coune: l'età e la visione comune del territorio come forza del partito".
r.vit.
