di Raffaele Vitali
FERMO – Quello della Lega è uno dei gruppi più attivi in consiglio comunale. “Abbiamo tematiche che ci caratterizzano, ma anche altre che ci portano oltre i confini comunali. Con il fatto che abbiamo una filiera di governo possiamo dare voce a tematiche in maniera costruttiva” esordisce il capogruppo Lorenzo Giacobbi. La Lega è in minoranza a Fermo, ma essendo parte della governance regionale e nazionale, ha come primo obiettivo quello di contribuire al bene del capoluogo.
Sicurezza e giustizia, edilizia ed Erap, ambiente e turismo: ecco le quattro macro aree su cui si è mossa la Lega. “In più abbiamo avviato una campagna di ascolto nei quartieri. Chiaramente una volontà, non certo un’azione elettorale mancando quattro anni alle elezioni”.
Luciano Romanella, il consigliere più esperto, entra nel campo della politica, sottolineando il tema del civismo sbandierato sempre dal sindaco: “Quando si va al dunque, bisogna ritornare nel partito. Per governare, le risorse arrivano o dalla Regione o dal Governo. E non esiste il civismo. Questo per far capire che a Fermo la Lega ha ripreso la sua forza partendo dalle periferie, dallo spostare l’asse dai social alla vita reale. Questo deve fare la politica, non si fa sui social o solo con il civismo, perché tanto poi con i partiti si lavora. E lo dice uno che nel civismo è nato. Se noi tanto abbiamo fatto, è perché abbiamo un partito di Governo”.
Parole al miele per Gianluca Tulli: “Da sempre ho detto che Fermo avrebbe dovuto avere una linea chiara. Noi facciamo politica di qualità, siamo un raccordo. No esiste il capoluogo di provincia civico. Poche settimane fa Ascoli ha preso 2,7milioni per la cultura. Bene per loro, ma se anche Fermo avesse una chiara connotazione politica, qualcosa in più potremmo ottenere”.
Ma ora Paolo Calcinaro ha scelto, come dimostrano le provinciali? “Il sindaco ha appoggiato una lista di destra, ha finalmente preso una posizione. Sappiamo che era stata proposta la candidatura di Calcinaro con Fratelli d’Italia. Allora mi chiedo, quali sono i miei referenti di Fermo del centrodestra dentro la maggioranza? Solo così posiamo creare una vera coalizione”.
La Lega è anche pronta a mettere in discussione il suo ruolo, che oggi è di minoranza: “Apriamo il tavolo del centrodestra e valutiamo il futuro. Ma prima decidiamo chi è il referente di FdI, Forza Italia e Udc. Noi siamo pronti”. “Qui c’è un presidente di destra votato anche dall’estrema sinistra, vedi presidente del consiglio. Ma anche altri che intervengono durante i consigli e dicono cose ben marcate. Eppure... Noi siamo ben felici, ma ora dalle parole bisogna passare ai fatti. Vogliamo vedere la coerenza sul progetto politico provinciale” ribadisce Romanella.
Che la politica serva, Tulli non ha dubbi. Ancora di più ora che c’è la partita della sanità, con i fondi del Pnrr: “Noi siamo dei garanti, ma se ci fosse un centrodestra compatto, potremmo ottenere ancora di più benefici per la città. Con una forza politica forte, crescerebbe anche l’Università, riprendendoci Beni Culturali”.
Tulli a un anno di distanza rivendica ancora la scelta di avere presentato il simbolo alle elezioni, a discapito di un centrodestra che non si compattò e che oggi deve rinascere anche a Fermo. Partendo da una valutazione di quanto fatto da Calcinaro: “Ovvero poco”.
Una cosa è certa per i leghisti, ci vogliono i simboli alle comunali. “Basta con il civismo. A Porto San Giorgio so con chi parlo. Oggi Calcinaro, dopo la scelta personale, ha scelto. Ora deve capire che la sua esperienza di civico è finita e deve di conseguenza riorganizzare il suo percorso amministrativo”.
Tornano alle attività, i leghisti rivendicano il successo delle azioni sicurezza a Santa Petronilla, “un miglioramento per il quartiere ma anche per la stessa Porto San Giorgio. Merito poi va alle forze dell’ordine”. Dalla microcriminalità giovanile ai nodi stradali, “pensiamo a via Diaz”, si considerano uno sprone per il Comune, “ma non si può attendere che l’aiuto arrivi sempre dall’alto”. E poi la battaglia per l’edilizia popolare e il nuovo regolamento, oltre a quella contro le barriere fonoassorbenti che verrebbero posizionate lungo la ferrovia.