FERMEO - Ha fato danni il ciclone Circe, oltre ai temporali, ha portato anche la grandine.
L'evento più temuto nelle campagne si è verificato tra le province di Macerata, Fermo e Ascoli nel pomeriggio di ieri, colpendo, in molti casi, le vigne sopravvissute alla peronospora e gli oliveti.
"Nuovo allarme - sottolinea Coldiretti - da parte di un'agricoltura già martoriata dalle alluvioni e dalle continue piogge di maggio e giugno. Ad Apiro, in località Casalini, sono state colpite alcune aree del Verdicchio. Chicci grandi come palline da golf anche a San Severino Marche".
In provincia di Fermo e Ascoli "la grandine ha colpito a Offida, Montalto, Ortezzano, Montottone, Monsampietro Morico e Cossignano. Ingenti i danni con i chicchi, grossi come noci, che hanno letteralmente bombardato fogliame e grappoli. Una crisi climatica sempre più evidente".
Un rimedio immediato per difendere i propri raccolti, suggerisce, «potrebbe essere quello di assicurare le aziende ma nella nostra regione solo il 7,4% della superficie agricola è coperta da una polizza assicurativa. Le aziende - spiega la presidente Gardoni - devono convincersi che ormai il clima è cambiato, che questi eventi non sono più eccezionali e non esiste altro modo per essere risarciti".
Nelle sole Marche, dall'inizio dell'anno, sono stati registrati oltre 40 eventi estremi. "La grandine - conclude - colpisce i frutti in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli inadatti alla commercializzazione".
Un evento climatico avverso che si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis. "Il risultato è che con l'ultima ondata di maltempo i danni alle produzioni agricole superano, a livello nazionale, i 6 miliardi dello scorso anno".