FERMO - Si è tenuta ieri, 28 aprile, l’Assemblea Generale della FP CGIL della provincia di Fermo, categoria che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori del pubblico impiego, della sanità, del terzo settore e dell’igiene ambientale.
Alla presenza del Segretario Generale della CGIL Fermo Alessandro De Grazia e del Segretario Regionale di categoria Matteo Pintucci, l’assemblea ha eletto la nuova segreteria che guiderà la categoria per i prossimi quattro anni, composta da Romina Fentini e Stefano Naclerio, i quali affiancheranno il neo Segretario Generale Michael Egidi.
I propositi per il mandato appena inziato sono chiari: la battaglia principale della FP CGIL è quella relativa alle assunzioni, che non arriveranno però con la bacchetta magica, ma solo mettendo mano a tutte quelle situazioni che danno effettivamente la possibilità di vedere giovani donne e uomini investire, loro stessi, nel nostro paese, perché, ad oggi, così non è.
Gli effetti combinati della crisi economica generata dalla pandemia prima e dai processi (anche speculativi) connessi alla guerra poi, hanno fatto emergere definitivamente il frutto di un decennio di scarsi se non assenti adeguamenti salariali e investimenti nella PA.
Il tema delle risorse, delle basse retribuzioni, e della qualità (e sicurezza) del lavoro, è qualcosa che colpisce in profondità anche il nostro territorio. Riguarda in particolare la sanità, con lavoratori stremati per i carichi di lavoro insostenibili, precari senza certezze, interi reparti ormai completamente esternalizzati alle cooperative private, cittadini allo sbando che troppo spesso finiscono per sfogare la propria frustrazione sugli operatori sanitari, e una legge di riforma regionale che ancora non ha prodotto alcun risultato concreto, se non il totale caos.
Dobbiamo difendere il diritto a un salario dignitoso e dei tempi di lavoro che si concilino il più possibile con una vita che merita di essere programmata e vissuta appieno e con soddisfazione. Dobbiamo tutelare il riposo psicofisico delle lavoratrici e dei lavoratori e allo stesso tempo rivendicare un sistema sanitario che resti pubblico e che sia pienamente efficiente in ogni luogo del nostro territorio, dalla montagna al mare.
Tutta la pubblica amministrazione è vittima di questo incessante depauperamento di risorse umane e finanziarie, con l’aggravio di una politica silente e che sembra non percepire la gravità della situazione, e di un’opinione pubblica ormai appiattita su di una narrazione colpevolizzante nei confronti di quei dipendenti pubblici visti, quando conviene, come eroi, e alle volte, sempre più spesso, carnefici.
Il nostro obiettivo è quindi di far sì che nessun dipendente pubblico si senta abbandonato o non rappresentato, e anzi, essi dovranno tornare a percepirsi come parte di un ingranaggio più grande, che è il vero motore capace di muovere il paese.