di Raffaele Vitali
PORTO SANT’ELPIDIO – Il sistema moda è in risi? “Sappiamo che ogni difficoltà per questo settore ha un tempo. La cosa migliore da fare in questo periodo è formarsi, investire nella conoscenza, nelle competenze, che passano per il capitale umano e la tecnologia.
Paolo Mattiozzi guida Studio Immagine Lab, un’azienda di pelletteria di alta fascia che lavora con le principali griffe e che ha al suo interno una scuola di formazione da cui escono le figure cardine del sistema moda. Un nuovo corso sta per partire, restano tre posti liberi: completamente gratuito, 600 ore finanziate da fondi regionali che vivono di teoria e tanta patica sotto lo sguardo attento di docenti qualificati.
Tra chi un primo corso ‘ha terminato, e oggi vuole approfondire, c’è Barbara Nigro che ha completato il corso ‘base’ da 128 ore allo Studio Lab Immagine che creava la figura dell’‘Addetto alla pelletteria: progettazione, taglio cucitura e finitura’ grazie a tutto interni.
Quelli che si sviluppano all’interno di Studio Immagine Lab sono corsi mirati per persone attualmente senza lavoro, iscritti alle liste di disoccupazione, che passano per le agenzie interinali e per il centro per l’impegno (bando Goal seguito da Wega, ndr). L’obiettivo è riqualificare, rigenerare e soprattutto garantire un futuro sereno a persone e famiglie.
Barbara aveva lavorato per anni nel calzaturiero e prima nel commercio. “Quando mi è stato proposto il corso dal centro per l’impiego non ero convinta. Vengo dal calzaturiero, mi occupavo di foratura e occhielli. L’agenzia ha insistito tanto, ho convinto mio marito e ho fatto bene: non pensavo mi piacesse così tanto”.
Merito anche di Ilenia e Roberta, due delle docenti principali “Sono state brave a far capire progettazione e finitura. Quando vedi il prodotto realizzato, sembra strano, ma è incredibile. ho vissuto un salto di qualità che ora non voglio fermare. Perché quando sono entrata in fabbrica, anni fa, ero spaventata. Ma ero in una realtà piccolissima, due dipendenti. Fino alla crisi andava tutto bene, ovviamente a quel punto a dovuto scegliere e io ero l’ultima arrivata. Mi sono rivolta a ogni agenzia del lavoro, dopo neppure un quarto d’ora mi hanno proposto questo corso in partenza”.
Seicento ore, otto ore al giorno, un impegno vero quello in partenza nella sede di Porto Sant’Elpidio. Ma alla fine “da qui usciranno dei dipendenti autonomi che potranno costruirsi un percorso in azienda, anche nella mia. Perché – conferma Mattiozzi – la crisi ha un tempo di fine, le griffe sanno esattamente quando ripartiranno”.
Dopo il corso da 128 ore, approfittando di questa fase di stanca, con l’assenza di ordini che blocca le assunzioni, la Drago ha deciso di continuare a invertire su se stessa. “Voglio essere operativa davvero, credo in me. Ho un obiettivo: trovare un posto che mi porti fino alla pensione e farlo nella pelletteria mi piacerebbe proprio”.
Investe lei, investe Mattiozzi: “La crisi c’è, ma sappiamo che ha una fine, lo ribadisco. È il momento giusto per formarsi. Anche per noi che produciamo meno. Io sto ammodernando i processi. Ora investo, devo essere pronto alla ripartenza. Stare fermi non porta da nessuna parte. Noi aziende dobbiamo usare questo periodo per decidere che strada vogliamo percorrere. Chi si ferma per paura, durerà poco”.
Per partecipare al corso bisogna essere iscritti alla lista dei disoccupati. All’ultimo avevano preso parte 11 persone, dieci donne e un uomo. “Anche su questo bisogna fare un lavoro al contrario, la pelletteria pare qualcosa di non maschile. Chi partecipa accresce competenze e scopre un mondo meraviglioso in cui creatività e manualità sono le caratteristiche imprescindibili” conclude Mattiozzi.
