FERMANA – Il rigore calciato alle stelle dal giocatore migliore, è l’emblema di una Fermana mediocre che non sa più vincere. C’è poco da fare, i canarini, cambiano squadre, cambiano mister, cambiano dirigenza, ma non cambiano un dato: non fanno gol. È così da anni. Sarà anche vero che i bomber costano, ma da qui a non riuscire mai a tirare in porta di strada ce ne è.
Eppure, nonostante tutto, la Fermana ha avuto la palla migliore del match per vincere. Un calcio di rigore al 90esimo, guadagnato da Maggio dopo un’azione personale. Fischnaller a quel punto si avvicina, prende il pallone in mano e lo posiziona sul dischetto. Lo vuole tirare lui.
Ma la palla vola via, verso la curva nell’incredulità generale. E con il pallone i tre punti che la Fermana cercava, bisognosa di rimpolpare la classifica e magari di sorpassare l’avversario di turno, l’Alessandria. E invece, si resta dietro e soprattutto in zona pericolosa. “Massimo rispetto per chi si prende la responsabilità di tigrare un rigore. Io ci sono stato spesso in quella situazione” commenta a caldo il mister gialloblù Stefano Protti.
Che però non può essere felice. Anche della prestazione. Una Fermana timorosa, che ha lasciato il primo tempo ai piemontesi. Che non hanno prodotto chissà che, ma hanno controllato. I mille del Recchioni, invece, si aspettavano ben altro. Vista l’importanza della posta in palio, avrebbero voluto vedere una Fermana brillante, all’attacco. Ma qualcosa non sta funzionando. E non è solo questione di attaccanti.
“Non dimentichiamo l’occasione clamorosa di Fischnaller, la palla stava entrando e l’hanno tolta quando era sulla riga” ricorda con un pizzico di orgoglio l’allenatore canarino. Ma è anche vero che Pellizzari ha fatto lo stesso per la porta di casa. “Non è un momento felice, ma vedo una squadra che lotta fino all’ultimo minuto e da qui voglio ripartire “conclude. E chissà che un aiuto non arrivi dalla società, magari riportando Neglia in gialloblù.
