FERMO – Simone Capriotti al fianco della Fermana: “Una sponsorizzazione iniziata con l’arrivo di mister Cornacchini, posso dire che ho portato fortuna”. Un passato da ex dirigente per Capriotti: “Mi incontro spesso con il direttore Conti a pranzo, per caso. Parlando, nei pochi minuti a disposizione, abbiamo affrontato le difficoltà. E così ho deciso di dare una piccola mano con la scuola guida Car che dagli anni ’50 è in movimento. Non abbiamo avuto dubbi, portare avanti una stagione senza pubblico è complesso”.
Non è poco l’aver portato fortuna, poi ci sono le risorse sempre utili. “Bello quando aziende locali si avvicinano e tornano a supportarci. Un bel segnale che deve essere da esempio di altre realtà territoriali” spiega il Dg che ha parlato mentre scorrevano le immagini di quanto accaduto a Gubbio.
“Non voglio fare nuove polemiche, come dopo Mantova, per il rigore subito. Le immagini le hanno viste tutte. Sia chiaro, non mi attendo compensazioni. Voglio solo fischi corretti, come accaduto contro il Sudtirol. Nessun regalo, solo scelte secondo regolamento”.
Ma ora c’è l’Imolese, non sarà decisiva, ma di certo cruciale: “La posta in palio diventa alta. Una formazione cambiata quella romagnola, stanno giocando bene e lo hanno dimostrato anche con la Samb. Sappiamo che però noi siamo in grado di giocarcela con tutti”.
Non c’è l’avversario di cartello in arrivo, ma una pari livello che vorrà vincere al Recchioni: “Ci serve il piglio giusto, come fatto in queste uscite da alcun mesi. L’importante è fare punti”. Soprattutto avendo vinto all’andata: “Scontro diretto la partita vale doppio. La squadra lo sa. Questo è un campionato difficilissimo, nonostante la crisi di natura economica le squadre si sono tutte rinforzate. Molte hanno speso cifre importanti, ecco che poi la difficoltà cresce giocando anche ogni tre giorni. È evidente la differenza rispetto agli altri due gironi. Non ci sono risultati scontati, le squadre in basso stano fermando le migliori. Ma noi, da quando è arrivato Cornacchini, abbiamo un cammino da prime otto, merito dei giocatori che hanno capito cosa fare”.