ANCONA – Il calcio è crudele. In pochi minuti cambia tutto e il derby tra Ancona e Fermana diventa la festa dei 3500 spettatori dorici. All’8’ non viene dato un gol alla Fermana. il tiro di Romeo colpisce la traversa e rimbalza vicino alla linea. Per i gialloblù era gol, per l’arbitro no. Ed è lui che comanda.
Neppure il tempo di far scemare la rabbia che l’Ancona passa in vantaggio con un’azione semplice che evidenzia la distrazione canarina. Lancio, passaggio, gol di piatto di Spagnoli. Passano altri due minuti e la Ferman si ritrova in dieci uomini, perché Maggio, rilanciato da Protti tra i titolari, incassa due ammonizioni in un amen dal fiscalissimo, quando ha voluto, Mastrodomenico di Matera.
Da quel momento inizia una partita diversa. L’Ancona capisce che può difendersi, i canarini ci provano ad attaccare, aprendosi ovviamente alle ripartenze dell’Ancona. Una permette a Spagnoli di centrale la traversa, un’altra a inizio di ripresa invece di chiudere i conti con Di Massimo. Protti ci mette 25 minuti a inserire un’altra punta, Fischnaller. Ormai è tardi, anche se l’Ancona traballa, perché il gol della bandiera arriva solo al 43’ con Pinzi.
A fine gara, in sala stampa si presenta il direttore sportivo Massimo Andreatini che attacca duramente arbitro e Federazione. Questo per quella che lui stesso definisce “una giornata storia dell’arbitro”.
Ma a questo giudizio poi mette il carico: “Se c’è una squadra che deve recriminare è la Fermana che ha giocato per un’ora e mezza in dieci uomini e non s’è vista la differenza. La palla di Romeo era dentro, poi c’era un rigore netto sempre su romeo. E non parliamo dei falli di maggio, che sono costati l’espulsione, il primo era inesistente. Quello che voglio ricordare – conclude infuriato Andreatini – è che siamo una squadra di serie C anche noi, spendiamo come tutti: la nostra società merita attenzione, siamo davvero…arrabbiati”.