FERMO – Un punto è meglio di niente. Soprattutto in rimonta, segno che la Fermana non molla. Ma ogni partita mette in luce un limite, più pesante del progresso. È ormai evidente che ai gialloblù manca un faro a centrocampo. E questo costa caro, perché toglie a Mauro Antonioli, il tecnico che vorrebbe giocare un bel calcio, il punto di riferimento della manovra.
L’ennesima disattenzione su calcio piazzato costa lo svantaggio. Che arriva dopo un bel primo tempo in cui è la traversa a dire di no a Neglia. Che per fortuna si rifà nel finale di partita, permettendo alla Fermana di evitare la beffa. “Ci simo allenati per migliorare i movimenti difensivi, non possiamo perdere gli uomini anche se a volte è proprio la bravura dell’avversario ad avere la meglio” commenta Antonioli.
Che guarda il bicchiere mezzo pieno: “Peccato per l’occasione finale”. Quella costruita dai due mastini, Liguori e Iotti. Perché il numero 7, quando è concentrato, fa davvero la differenza grazie alla sua capacità di accelerare e servire il compagno al momento giusto, peccato che poi Iotti sia in giornata no.
Antonioli ha azzeccato il cambio, di nuovo, inserendo Cognigni che nei momenti chiave della partita aiuta con la sua fisicità e capacità di fare sponda il compagno di reparto, quel Neglia che con Boateng si diverte, ma spesso non riesce a incidere.
Nel mentre, a poco più di cento chilometri, ricominciava la carriera di Flavio Destro, chiamato dal Fano per risollevarsi dai bassifondi. Una prima contro una big e subito il segnale atteso: i granata sanno lottare e portano a casa un punto quantomeno insperato.