FERMO - Perdere un padre, ma trovare la forza di dire grazie a chi l’ha seguito fino all’ultimo istante. In vista dell’apertura del nuovo ospedale di Amandola, che avverrà prima di Natale, il reparto di medicina ospitato al Murri sta lavorando al meglio e la conferma arriva dalla famiglia Morici, a pochi giorni dal funerale del padre, e marito, Alberto.
“Un reparto che – raccontano i familiari - non solo funziona con efficienza ma ha anche saputo dimostrare empatia e comprensione durante il periodo di malattia di nostro padre”. Gli ultimi giorni l’architetto li ha passati in una stanza del Murri: “Abbiamo avuto il privilegio di incontrare medici, infermieri e personale che oltre alla competenza ci hanno offerto un sostegno incommensurabile”.
A colpire moglie e figli sono state la dedizione e al capacitò di ascolto: “Abbiamo trovato in Medicina Amandola persone che mettono il cuore nel proprio lavoro. In particolare – conclude la famiglia Morici - la dottoressa Paola Arma, la dottoressa Vincenzina Moriconi, la dottoressa Giovanna Garofalo, la caposala Sandra Rafaiani e con loro tutto il personale. Siete stati la forza che ci ha permesso di vivere un momento così difficil”.