FERMO - Aumentano gli infortuni sul lavoro. 697 quelli denunciati da inizio anno a giugno nel Fermano. Nello stesso periodo, nel 2020, erano stati 587 (+110).
Nelle Marche, quella fermana è la provincia con l’incremento maggiore: +18,7%. In controtendenza, per fortuna, le morti sul lavoro. Nello stesso arco di tempo, l’anno scorso, sono state quattro. Quest’anno, di denunciate, una. Quasi raddoppiate, invece, le malattie professionali, passate da 253 del 2020 a 467 di quest’anno (+84,6%).
«La sicurezza sul lavoro deve rappresentare la vera rinascita di questo Paese e noi vogliamo esserne protagonisti», spiega Marcello Luciani. Il presidente dell’Anmil di Fermo interviene sugli ultimi due incidenti mortali, a pochissimi giorni uno dall’altro.
«Perdere una madre a soli quattro anni e una compagna di vita prossima a essere sposata, per la mancanza di sicurezza sul lavoro, è un dramma inaccettabile», dice parlando della morte della quarantenne Laila El Harim.
«Non possiamo restare inermi, così come non possiamo rimanere inermi di fronte all’ennesimo infortunio sul lavoro in cui ieri ha perso la vita un operaio 53enne in un cantiere sull’A15», aggiunge Luciani. «Siamo grati al Presidente della Repubblica – prosegue – che, l’altro ieri, ha chiesto riscontro sul fenomeno infortunistico e informazioni sulle iniziative adottate per contrastare gli infortuni sul lavoro».
«Rafforzeremo ulteriormente l’impegno sul fronte della prevenzione e della tutela, ma chiediamo – l’appello – che il nostro ruolo non sia relegato ai margini di una battaglia così importante e verso la quale, in quasi ottant’anni, abbiamo dimostrato di saper dare un forte contributo».
Francesca Pasquali